Il Napoli, sostituendo Reja con Donadoni non solo ha cambiato la guida tecnica, ma ha anche modificato le strategie all’interno della società. Prima il potere era accentrato tutto in Marino, che decideva tutto, dalla sede del ritiro alle partite pre-campionato, alla campagna acquisti. Donadoni invece è meno “aziendalista” di Reja e vuole partecipare in prima persona alla costruzione della squadra. Dovrebbe essere una cosa positiva perché il neo-allenatore potrà forgiare la squadra con giocatori scelti da lui, quindi con caratteristiche congeniali al suo schema di gioco e al suo credo calcistico. Tuttavia non bisogna pensare che sia stato sminuito il ruolo di Marino, che anzi ha firmato un contratto che lo legherà al Napoli per tanti anni e la cui competenza calcistica rimane sempre fondamentale, ma come ogni organismo che cresce si modifica, così il Napoli sta cambiando pelle. Mentre Reja si basava sul furore agonistico della squadra esaltando gli individualismi personali ma senza eccessivi tatticismi, invece Donadoni, che ha avuto grandi maestri come Liehdolm, Sacchi, Capello e Parreira, crede nella forza del gruppo e dà grande importanza al lavoro tecnico-tattico. Insomma le premesse per la rinascita della squadra ci sono tutte, e le prime risposte del Napoli targato Donadoni giunte da Reggio Calabria sono positive. Il gioco è ancora lontano, ma in un periodo di vacche magre un punto fuori casa ora come ora per il Napoli vale oro.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET