Pablo Armero e Emanuele Calaiò, acquistati rispettivamente da Udinese e Siena, hanno incontrato la stampa presso il centro tecnico di Castelvolturno
Dopo le foto di rito con le nuove maglie (il colombiano ha confermato la 27 di Udine, la punta è ancora senza numero in quanto attende la cessione di Vargas per potersi prendere la 9), il primo a parlare è stato l’ex bomber protagonista della scalata dalla C alla A.
“Il treno passa una volta sola, a 31 anni ho scelto il Napoli perchè è una società ambiziosa e punta a palcoscenici importanti. Voglio raccontare a mio figlio che ho giocato in Champions – ha detto Calaiò – Dopo anni in cui sono stato altrove mi sono reso conto di una società molto più organizzata rispetto a prima. Ci sono ottimi giocatori, è una squadra che gioca a memoria e c’è un gruppo molto solido. Le parole di Marchisio? E’ normale che a qualche società puoi stare antipatico. Avercene di antipatie come la Juve, vuol dire che stai facendo qualcosa di straordinario”.
Sono passati oltre quattro anni e il bomber assicura: “Mi sento più maturo, gli anni a Siena mi hanno aiutato molto. sono diverso dagli altri attaccanti, posso giocare con chiunque, sto qui per essere chiamato in causa al momento giusto e per sudarmi la maglia. Nel mio piccolo so di poter aiutare la squadra anche se so di non essere un top player. Darò il massimo, sono a completa disposizione di mister, società e tifosi. E’ stato un bel ritorno. Mi hanno impressionato quelli che non conoscevo, la squadra si allena con moltà serietà. Mi è sembrata una squadra unita Il numero? Non l’ho ancora scelto, sono un po’ indeciso. Se la numero 9 si libera la prendo volentieri”.
L’Arciere è consapevole che l’impianto e la qualità del gioco, rispetto agli anni passati, sono notevolmente cresciuti: “Se dovessi giocare avrò più occasioni per fare gol. Rispetto al Siena, il Napoli è una squadra di qualità e saranno tante le azioni da rete. Sono un calciatore diverso, sarò più utile a raccogliere i cross, farò battaglia nell’area di rigore per fare goal. Mazzarri? Ho avuto l’opportunità di lavorarci per due giorni, mi sembra carismatico e passionale. Vuole la squadra vincente, è un grande stimolatore. Non penso di essere un ‘vice’ Cavani, faccio parte di un gruppo. Ho trascorso qui tanti anni, posso anche giocare con lui”.
Armero, che contro il Palermo ha già assaporato l’atmosfera del San Paolo sedendosi in panchina, ha assicurato: “Sono a disposizione del tecnico, mi sto allenando e piano cercherò di dare il massimo per il Napoli. Il mio ruolo è quello che sta facendo Zuniga. Il mister sceglierà dove mettermi, magari anche al centro. Mi piace andare avanti e indietro sulle fasce per offrire buone palle per i miei compagni. Voglio dare il massimo, voglio allenarmi per conquistare la fiducia del tecnico per tornare ai livelli di Udine”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Calaiò, anche il colombiano ha un ‘chiodo fisso’: “Sono arrivato in questa grande squadra per vincere e per proseguire la mia carriera. Ho già ascoltato la musichetta della Champions, ma ho intenzione di ritornare a giocare questa competizione. Il tifoso del Napoli mi dà fiducia e calore. Questo mi fa venire voglia di fare bene con questa maglia. Ho trovato un ambiente allegro. La squadra lavora per vincere ogni partita”.