I due difensori del Napoli, inizialmente condannati per Scommesopoli, dopo l’assoluzione da parte della Corte Federale vogliono che la Federazione li risarcisca per la squalifica.
Prima la condanna a sei mesi di squalifica per omessa denuncia, poi l’assoluzione con formula piena da parte della Corte Federale. Ora Paolo Cannavaro e Grava, sentitisi tirati in ballo in maniera ingiusta per lo scandalo Scommessopoli, passano al contrattacco e chiedono alla Figc i danni per una squalifica che ritengono, alla luce dei fatti, un torto immotivato.
I due difensori del Napoli, attraverso il loro legale, Luciano Ruggiero Malagnini, hanno annunciato che si rivolgeranno domani al Tar del Lazio per presentare il conto alla Figc e al Coni, chiedendo una ‘condanna per equivalente’, vale a dire che li venga corrisposto un risarcimento parametrato all’entità del danno subito. Quest’ultimo è stato dunque stimato in un mese di stipendio, pari a una cifra attorno ai 250 mila euro.
“Riteniamo che ci siano tutti gli estremi per ottenere un risarcimento del danno a seguito del proscioglimento da questa ingiusta sanzione – ha spiegato l’avvocato Malagnini – Aspetteremo di vedere come si porrà la Federazione. Dopodichè vedremo i passi da fare”.
Ora la patata bollente passa nelle mani degli organi federali, che avranno 10 giorni di tempo per rispondere alla richiesta avanzata dall’avvocato Malagnini per conto dei due calciatori partenopei.