I partenopei, che collezionano il secondo ko consecutivo dopo la debacle di Torino, sfiorano più volte la rete del vantaggio ma nel finale si deve arrendere al fuoriclasse barese.
Il Napoli frena ancora, il Parma ci mette cuore e grande organizzazione e coglie un risultato di prestigio. Al San Paolo va in scena un anticipo sorprendente, chiuso con successo esterno tanto imprevedibile quanto fedele all’andamento della gara. Il destro chirurgico di Cassano a 9′ dal termine permette ai ducali di imporsi 1-0: i partenopei falliscono l’avvicinamento a Roma e Juventus, Donadoni torna in Emilia con tre punti assolutamente meritati.
FORMAZIONI – Fatta eccezione per l’ammaccato Hamsik, che parte dalla panchina, Benitez manda in campo il Napoli migliore: Britos scalza Fernandez al centro della difesa, Inler e Behrami vengono confermati sulla linea mediana, Callejon, Pandev ed Insigne si muovono alle spalle di Higuain.
Donadoni si affida alla difesa a quattro, con Cassani e Gobbi ai lati della coppia centrale Lucarelli-Felipe: l’ex Gargano e Parolo affiancano Marchionni nel cuore del campo, Biabiany e Sansone supportano la prima punta Cassano partendo dalle corsie.
PRIMO TEMPO – Napoli è annaffiata da un violento nubifragio, ma il terreno del San Paolo è un biliardo. La palla corre subito veloce, dettaglio che in avvio sembra favorire il Parma ed in particolare Gobbi, molto intraprendente sulla corsia di competenza. I padroni di casa, partiti con il freno a mano tirato, vorrebbero prendere in mano la sfida, ma il loro possesso di palla va schiantarsi contro l’ottima organizzazione ducale.
Con cinque centrocampisti davanti alla linea di quattro difensori, Donadoni irretisce i propositi bellicosi della squadra di Benitez, che nei primi 25′ riesce a rendersi pericolosa con Higuain solo grazie ad una dormita di Felipe. La retroguardia più preoccupata è quella azzurra, sempre in affanno quando Cassano inventa e Sansone accelera: proprio sul destro dell’italo-tedesco capita l’occasione più nitida per gli ospiti, che dà il là a dieci minuti di fuoco.
Scampato il pericolo, infatti, il Napoli aumenta il numero dei giri e sfruttando il talento di Insigne e la rapidità di Higuain negli ultimi sedici metri va due volte vicino al vantaggio. I ducali, però, non restano a guardare e anzi continuano a farsi preferire, tanto da costringere Reina ad un volo plastico su destro di Parolo. La prima parte di gara si chiude senza grosse emozioni e fa felice Donadoni, abile ad anestetizzare la maggiore qualità partenopea.
SECONDO TEMPO – La scossa auspicata da Benitez non arriva. Come aveva fatto nei primi quarantacinque minuti, il Napoli si limita ad un giro palla sterile e infruttuoso, del tutto privo della velocità necessaria per avvicinarsi dalle parti di Mirante. Con ordine e lucidità, il Parma continua ad essere decisamente più incisivo dei padroni di casa e con una zampata di Felipe da due passi va subito vicinissimo al colpo grosso.
Con il passare dei minuti la qualità della manovra delle due squadre cala progressivamente. Stanchi per gli impegni settimanali, i tanti Nazionali partenopei perdono brillantezza e alla lentezza nel fraseggio aggiungono qualche errore in palleggio. Benitez prova a cambiare marcia buttando Hamsik nella mischia, ma nel giro di una manciata di minuti lo slovacco alza bandiera bianca e viene sostituito da Mertens. Per ridare slancio ad un Parma affaticato, invece, Donadoni inserisce Benalouane prima ed Acquah poi.
Quando la gara sembra incanalata verso il pareggio senza reti, il Parma trova il colpo a sorpresa: a gelare il popolo partenopeo, neanche a dirlo, è Cassano, che supera Reina con un destro radente e permette agli emiliani di mettere la freccia. Donadoni esulta e subito dopo si copre, inserendo Paletta al posto di Biabiany. Benitez risponde con Zapata per Inler, ma la mossa non dà la svolta sperata. L’ultimo brivido lo regala Mertens, che scheggia la traversa con una bella punizione: il Parma si salva ed espugna il San Paolo.
CHIAVE – Abituato com’è a dominare le partite del San Paolo, il Napoli parte con l’idea di prendere in mano il pallino del gioco e schiacciare gli ospiti nella loro metà campo. L’ottima organizzazione del Parma, che si difende con quattro difensori e cinque centrocampisti, riesce però ad irretire le intenzioni bellicose dei partenopei e le anestetizza. Il colpo di Cassano ad una manciata di minuti dalla fine è il giusto premio alle scelte strategiche studiate a tavolino da Donadoni, che sbanca il San Paolo e consuma la sua vendetta nei confronti di chi, a suo tempo, lo scaricò senza tanti complimenti.
MOVIOLA – A dispetto dei fischi con cui viene accolto dal popolo del San Paolo, Mazzoleni si gode una serata di relativa tranquillità. A metà ripresa Higuain insacca di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma parte in netta posizione di fuorigioco: giusto annullare la rete. Prima e dopo l’arbitro lombardo se la cava limitando il suo operato all’ordinaria amministrazione.