Vulcanico come sempre. E’ così che il patron Aurelio De Laurentiis si è presentato ieri, in tarda mattinata, all’aeroporto Schewchat di Vienna. Con lui il dg Pierpaolo Marino ed il figlio Edoardo, per la prima volta nei panni di vicepresidente. Destinazione Lindabrunn, dove il presidente si intratterrà per qualche giorno, pronto a coccolare, ed anche a “bastonare” qualora necessario, la sua nuova creatura. C’è da sistemare ancora qualcosa nel clan azzurro, e non solo in chiave mercato. Resta da istruire qualche “pecorella smarrita” a quelli che saranno i nuovi dettami della società azzurra, che si prospettano più rigidi che mai. La debacle della seconda parte della scorsa stagione ha lasciato una ferita profonda nell’animo del presidente, e non saranno più ammesse lunghe notti insonni all’ombra del Vesuvio. “I sudamericani devono pensare meno al tango e alla samba. Nel loro Paese la cultura della musica è ancora viva, ma in Italia ci siamo svegliati da un pezzo. In Italia c’è un’altra realtà, e Napoli è una bellissima città dove però l’impegno è più importante di qualsiasi altra cosa. Esistono degli obblighi che vanno rispettati perché c’è una tifoseria che si aspetta l’impegno totale della squadra e di quelli che lavorano al suo interno”. Avrà molto da discutere il presidente in questi caldi giorni austriaci. “Sono qui per chiacchierare simpaticamente con questi calciatori per tre giorni, vediamo se riusciremo a trovare una sintonia. Non farò un discorso corale, vorrei parlare singolarmente con tutti e fare una scheda tecnica di ognuno di loro”. Una conoscenza approfondita di tutti i suoi “figli”, che avranno l’onore e l’onere di portare in alto i colori azzurri nel futuro. Senza dimenticare la grana – Lavezzi, che apparentemente sembra acqua passata, ma che in realtà potrebbe esser solo in stand-by. L’argentino attende con trepidazione un colloquio a quattr’occhi col patron, per discutere di quella fuga anticipata, di quella promessa per lui mai mantenuta, o perlomeno non fin’ora. E dal canto suo De Laurentiis non si tira indietro. E’ tanta la sua determinazione, la voglia di mettere definitivamente le cose in chiaro: “Lavezzi? Con lui parlerò da presidente a calciatore professionista che viene pagato profumatamente. Se vuole fare il professionista, benvenuto; altrimenti ci sono altri posti dove andare a lavorare…”
Capitolo diritti d’immagine, su cui il patron non potrebbe essere più esplosivo: “Obinna non arriverà. De Sanctis forse. Io sono un imprenditore, e se non si capisce che anche il calcio è un’impresa, allora posso anche lasciare. Sui diritti d’immagine non mi interessa cosa fanno gli altri, chi non accetta le nostre regole è libero di andare, il mondo è pieno di calciatori…”. Capitolo Obinna definitivamente chiuso dunque, ma “sicuramente non ci fermeremo, il discorso mercato è più aperto che mai…”, parola di De Laurentiis.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET
