E’ mancato l’ultimo colpo di mercato in casa azzurra. La sessione dei trasferimenti si è chiusa alle 19 di oggi, con molte società che come consuetudine hanno atteso l’ultimo minuto per completare le rispettive rose. Nessuna voce in entrata riguardante il Napoli dall’ AtaQuark Hotel di Milano. Non è arrivato dunque il tanto agognato esterno sinistro, nonostante gli sviluppi delle ultime ore avevano alimentato la speranza che almeno uno tra De Ceglie e Molinaro potesse finire in azzurro, considerando lo sbarco a Torino del campione del mondo Fabio Grosso. Un’assenza, quella dell’esterno mancino di ruolo, che potrebbe rilevarsi una pecca per un Napoli che tanto ha investito in questa sessione di mercato ma che, a conti fatti, si ritrova con qualche doppione di troppo e privo di un giocatore che sappia interpretare al meglio il 3-5-2 sulla corsia di sinistra. Un ultimo sforzo andava fatto per completare definitivamente una squadra che comunque risulta già competitiva. Solo il tempo sarà giudice di questa scelta.
Sfumato anche Dzemaili, che sbarca a Parma, Il d.g. Pierpaolo Marino ha rivolto le sue attenzioni alle operazioni in uscita, così come auspicato dal patron De Laurentiis, desideroso di trovare altra sistemazione per calciatori che, per limiti tecnici o caratteriali, da tempo non facevano più parte del progetto Napoli. L’operazione-sfoltimento si è concentrata sul reparto di centrocampo: dopo qualche tentennamento si è conclusa l’operazione che vede Emanuele Blasi, considerato dalla società indispensabile fino ad un anno fa, trasferirsi al Palermo con la formula del prestito con diritto di riscatto. Il neo centrocampista rosanero ha rilasciato alcune dichiarazioni subito dopo la firma del contratto: “Ho passato due anni stupendi a Napoli e non è stato facile per me decidere, quando poi ti rendi conto che non rientri più nei piani della società, è inutile rimanere in un posto dove sei ritenuto di troppo e quindi ho pensato che fosse giusto trasferirsi in una squadra che mi vuole. Più che di rifiuto parlerei di un normale esitazione dettata dall’indecisione. Quando non si ha neanche il tempo per decidere, è normale avere dei dubbi o delle paure. Le ritengo situazioni normali”.
Altro giocatore che dice addio alla maglia azzurra in extremis è Francesco Montervino, prima pedina del nuovo Napoli che risorgeva dalle ceneri del fallimento, di quella squadra che si riuniva a Paestum senza magliette e senza palloni, ha lasciato il Vesuvio destinazione Salerno a titolo definitivo. Cessione dal retrogusto amaro, se si considera il grande attaccamento alla maglia e il superbo impegno che l’ex capitano ha sempre mostrato. Ma cessione dalla quale si evince anche che la società ha ormai variato i suoi obbiettivi, decidendo di voltare pagina. Il Napoli ha ringraziato, ma ora ha messo da parte quella sorta di infinita riconoscenza che cominciava a pesare al punto da sfocare, nei ricordi dei tifosi, l’importanza di questi calciatori negli anni di B e di C nemmeno troppo lontani. Una sorta di via crucis a cui il Napoli ha deciso di metter fine, sia per se stesso sia per quei protagonisti in campo della risalita dall’inferno, spesso schiacciati dalla pressione di esser a questo punto ritenuti inadeguati. Arrivederci capitano, e buona fortuna.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET