Un Napoli anemico e mediocre viene fuori dal primo impegno probante della stagione con nessun gol all’attivo e parecchi preoccupanti spunti di riflessione. Privi di Hamsik, Gargano e Lavezzi, gli azzurri hanno ottenuto un risultato a reti inviolate contro la Juventus (perdendo poi a rigori a causa dell’errore di De Zerbi) ed una sconfitta contro il Milan. Entrambe le strisciate si sono presentate al San Paolo con formazioni imbottite di giovani leve del vivaio, ma non è bastato al Napoli per regalare ai propri tifosi la gioia, sempre gustosa, di battere due tra le rivali storiche della storia azzurra. Preoccupante la mancanza di sbocchi offensivi della squadra di Reja, che ha presentato due coppie d’attacco spuntate come De Zerbi-Zalayeta (el Panteron non è ancora al massimo della forma) e Pià-Russotto ((buona la prestazione del golden boy trevigiano, ma si vede lontano un miglio che non è un attaccante), con il solo ingresso del narcotizzato Denis, reduce dalla campagna argentina in Bielorussia, a garantire un po’di fosforo nell’ultimo quarto d’ora. Ma non è bastato. Il lancio lungo continua ad essere la fonte privilegiata del gioco azzurro, ed un centrocampo imbottito di mediani, per quanto efficace nella fase di non possesso, non può assicurare propositività e rifornimenti per gli attaccanti, troppo isolati e costretti a fare tutto da soli. Stucchevole il lungo minutaggio offerto a Montervino, deprimenti gli ingressi in campo dei desaparecidos Lacrimini e Grieco, due gregari di serie C che a Napoli si sono fatti notare più per la vita mondana che per l’operato in mezzo al campo. Intanto De Laurentiis nicchia sugli ultimi giorni di mercato, ma fa capire che il Napoli interverrà se e solo se si presenteranno occasioni last minute. Proprio a voler dire che a lavar la testa al ciuccio (quello azzurro!) si perdon acqua e sapone.
C.Francesco Piantedosi