Si è concluso il match fra Napoli e Porto, ritorno degli ottavi di UEFA Europa League: 2-2 con le reti di Pandev al 22′, Ghilas al 69′, Quaresma al 76′ e Zapata nel recupero.
Il Napoli non riesce a ribaltare il risultato dell’andata dopo una prova di personalità, alla fine il Porto lo castiga di rimessa segnando due reti su due tiri in porta e termina in pareggio. La magra consolazione è l’aver salvato l’imbattibilità interna contro i club portoghesi, ma come nel 2008/09 contro il Benfica, l’avventura in coppa finisce a causa della prestazione esterna.
Un’altra prestazione che sottolinea però i problemi di carattere del Napoli di De Laurentiis che, esclusi Intertoto, preliminari e fasi a gironi, nei turni a eliminazione diretta nelle fasi finali delle coppe europee ha saputo eliminare solo lo Swansea, mentre è uscito contro Benfica, Villarreal, Chelsea e Viktora Plzen.
FORMAZIONI – Mischia qualche carta Benítez che schiera Henrique terzino destro, preferisce Fernández a Britos, mentre nel reparto offensivo i sacrificati di turno sono Hamšík e Callejón a favore del tridente Mertens-Pandev-Insigne ad agire alle spalle del terminale offensivo Higuaín.
Per quanto riguarda i portoghesi Luís Castro conferma il 4-3-3 con il terzetto d’attacco dell’andata: le ali Quaresma e Varela a supporto del panzer Jackson Martínez, mentre deve cambiare tre elementi in difesa. Tra i pali c’è Fabiano al posto di Helton e al centro Reyes invece di Maicon, entrambi per infortunio, mentre a sinistra Ricardo rimpiazza lo squalificato Alex Sandro.
PRIMO TEMPO – I partenopei premono con intensità fin dai primi istanti. Nei primi sei minuti concludono già un paio di volte a rete prima con Mertens che sfrutta le disattenzioni difensive di un esterno alto come Ricardo schierato in difesa, ma che non centra lo specchio di porta, e poi con Insigne che tenta il tiro da fuori, cercando di mettere pressione al secondo portiere lusitano.
Il goal del pareggio dei conti arriva al 21’ quando una rapida transizione offensiva dei padroni di casa porta Higuaín a servire Pandev, il cui inserimento in profondità taglia in due l’inesperto pacchetto difensivo del Porto, e con uno scavetto il macedone batte Fabiano portando in vantaggio i suoi.
La rete spezza l’andamento della gara facendo crescere i portoghesi, più padroni del campo e del pallino del gioco, ma senza mai fare particolare paura alla porta difesa di Reina. La migliore azione arriva da calcio piazzato con l’incornata di Jackson Martínez, su angolo di Quaresma, che però si spegne a lato.
SECONDO TEMPO – Il Napoli rientra in campo con la cattiveria di chi sa di avere bisogno di un altro goal e sfiora il raddoppio in più di un’occasione. Ci prova Insigne di testa su cross di Mertens, e si ripete Higuaín verso l’ora di gioco ma uno strepitoso Fabiano mura la porta lusitana, non facendo rimpiangere capitan Helton.
Ma il Porto alla prima ripartenza affonda pesante con il subentrato Ghilas: Fernando lo lancia in verticale e il primo tiro degli ospiti nello specchio della porta gela il San Paolo: uno a uno, e tutto da rifare. Il Napoli ha bisogno di due reti, adesso. Ma al 76’ Quaresma chiude la sfida: Ricardo lo smarca di tacco, lui serpeggia a ridosso dell’area e libera un sinistro sotto al sette dove Reina non può arrivare, incontro virtualmente finito.
Nel recupero la squadra di Benítez riesce a trovare il pareggio con Zapata che devia in rete il passaggio di Callejón, ma non basta. Alla fine la rimonta non si concretizza ma i partenopei possono uscire a testa alta.
CHIAVE – L’uno a zero dell’andata ha permesso al Porto di venire al San Paolo a non-giocare: i portoghesi possono giocare per due risultati su tre, e possono ribaltare fino a due reti subite con una sola segnatura. Il metodo meno rischioso è quello di chiudersi a riccio e ripartire in contropiede, e con giocatori di questa rosa, quando il Porto riparte in velocità può fare molto male, e lo ha fatto.