La questura di Napoli avvisa il tifo azzurro in vista della gara contro il Cagliari: “Magliette, striscioni et simili non saranno tollerati. Pronta la sospensione”.
Lo stato deve mostrare i muscoli, la voce grossa. Le istituzioni devono alzare la voce e non chinare il capo davanti a facinorosi, ultras e presunti tifosi che sfidano l’autorità. Questo il discorso condiviso dalla maggior parte degli italiani negli ultimi giorni, dopo i fatti di Roma, tra a’ Carogna, De Santis, Esposito e Speziale.
Stamane è arrivata l’indiscrezione per cui la Curva A del Napoli, durante la sfida contro il Cagliari, recupero della 36esima giornata, indosserà interamente magliette a favore di Antonino Speziale, il siciliano che sette anni fa, allora 17enne, fu accusato dell’uccisione del poliziotto Filippo Raciti.
L’ipotesi non è stata affatto confermata, ma a Napoli non si voglion correre rischi in tal senso. Ecco perchè la Questura del capoluogo campano, in una nota lancia il monito: “Eventuali esposizioni all’interno dello stadio di cartelli, striscioni, stendardi, emblemi, magliette, materiale stampato dai contenuti offensivi, o comunque intolleranti che incitano alla violenza, darà luogo all’ordine di non avvio ovvero di sospensione dell’incontro di calcio”.
Il Napoli società rimane all’erta, mentre Alessandro Formisano, head of operations azzurro, spiega: “In questi giorni molti eventi sono stati condizionati da notizie di stampa e notizie spesso errate. Non si deve perdere di vista l’obiettivo sportivo del Napoli, la gara di oggi si svolge nella massima serenità”.
“Stamane ho avuto una riunione con le forze dell’ordine sull’effetto domino che potrebbe causare la stigmatizzata maglietta pro Speziale” aggiunge Formisano. “La Questura ha diramato un comunicato ed invita i tifosi a mantenere un comportamento corretto, e in presenza di striscioni, magliette o cartelloni che incitano alla violenza la partita sarà sospesa. I trasgressori saranno puniti a norma di legge e la videosorveglianza del San Paolo aiuterà ad individuare i colpevoli”.
Fosse ipotesi campata per aria non ci sarebbe pericolo, ma se dovesse rivelarsi vera… “Lancio un appello ai nostri tifosi, anche se non è necessario, rinnoviamo l’invito. C’è un’attenzione mediatica su questa gara, al San Paolo, stasera, deve prevalere il buon senso e la serenità. Evitiamo sospensione della partita e squalifiche conseguenti”.
In seguito è arrivato anche il comunicato ufficiale dello stesso Napoli, attraverso un comunicato sul proprio sito ufficiale, in cui si evidenzia la nota della Questura per poi aggiungere qualcosina in più: “Oltre a determinare l’adozione di provvedimenti DASPO nei confronti di singoli responsabili, che saranno individuati anche grazie al sistema di videosorveglianza attivo all’interno dell’impianto sportivo”. Questura, società e Formisano ad esprimere lo stesso concetto: occhio ultras e tifosi, fermatevi in tempo.
Lo stesso Speziale era tornato a parlare nella giornata di ieri, tramite il padre: “Io continuo a dispiacermi per il dolore dei familiari dell’ispettore Raciti, ma sono innocente e non smetterò mai di gridarlo al mondo e spero che questa verità venga accertata. Chiederò tutela a miei legali, gli avvocati Giuseppe Lipera e Grazia Coco, perché non ho mai confessato un omicidio che non ho commesso…”.
Prima, durante e dopo il match tra Napoli e Fiorentina ha fatto il giro del mondo la foto di Genny a’ Carogna sia per il padre camorrista, sia sulla presunta propria decisione di far giocare il match, sia per la maglia pro Speziale. Ora una buona fetta del San Paolo sarebbe stata convinta ad indossare tal maglietta “Speziale libero” questa sera. La vedova Raciti si è detta “disgustata” chiedendo che la gara non venisse giocata in caso di tali t-shirt esposte davanti al mondo intero.
Ora gli avvisi da parte della Napoli calcistica e cittadina. Servirà? Non resta che attendere le prossime ore, l’entrata degli ultras al San Paolo, mentre a Roma si cerca di dimostrare la colpevolezza di De Santis, mentre Ciro Esposito peggiora e in un’Italia allo sbando si parla di cronaca nera e cronaca ultras. Con il calcio allo scatafascio, specchio di un paese in malora.