L’attaccante livornese, dopo l’ultima apparizione contro l’Utrecht in Europa League a settembre, nel match di Coppa Italia disputato contro il Bologna è tornato in campo negli ultimi otto minuti. Ecco le sue sensazioni sulla propria condizione e sul Napoli: “Dopo l’ operazione ho pensato soltanto a vincere la sfida. Stabilirò io quando smettere, non deciderà un infortunio per me. Sono abbastanza sfrontato e a questa età mi manca soltanto mangiare il fuoco, però al San Paolo ero emozionato. Ora devo recuperare il ritmo e qui non è facile. Quanto corrono, i nostri: sembrano posseduti. Non sono abituato. Ho aggredito la riabilitazione. Per quattro mesi mi sono allenato sette ore al giorno con il fisioterapista Rosario D’Onofrio. Appena arrivato, avrei potuto mai fermarmi per un infortunio dopo 48”? Ho vinto la sfida anche perché sono a Napoli. Il mio obiettivo stagionale? In altre stagioni fissavo l’obiettivo: magari 20 reti. Qui ho un particolare ruolo, accettato per la stima verso Mazzarri. Fare l’alternativa di Lavezzi e Cavani non è un insulto. Studiano da fenomeni. Cavani ha numeri straordinari, però impari a gestirsi: corre tanto e a volte sotto porta non è lucido. Lavezzi ha forza fisica abbinata a tecnica e corsa: riesce a fare tre progressioni in pochi minuti, io resterei imballato per un mese. Tra me e Mazzarri c’è un rapporto pulito. Qualche volta ci siamo anche mandati a quel paese, ma difficilmente abbiamo vedute diverse. Non vogliamo parlare di scudetto ma puntare il più in alto possibile. Con questa squadra si può, e sono veramente felice a 35 anni di poterne far parte”.
Antonio De Filippo NAPOLICALCIO.NET