La brutta prestazione di Verona in aggiunta alla sconfitta per 1-0 porta il nome di Walter Mazzarri. L’ambiente partenopeo ha da sempre riconosciuto il grande lavoro svolto dal mister toscano (qualificazione in Europa League il primo anno, qualificazione in Champions il secondo anno) e lo ha elogiato per gli ottimi risultati ottenuti, ma al tempo stesso sa che è necessario far capire il proprio dissenso quando si sbaglia e si perdono punti importanti per strada. Il Chievo nella passata stagione ha ottenuto il massimo punteggio nel doppio confronto con gli azzurri, vincendo 1-3 al San Paolo e 2-0 al Bentegodi e questo avrebbe dovuto far riflettere non poco Mazzarri, il quale anche nel post-partita di mercoledì sera ha dichiarato che i clivensi sono una bestia nera per la propria squadra. Invece il tecnico di San Vincenzo ha deciso di tener fuori addirittura sette titolari (Cannavaro, Campagnaro, Inler, Dossena al quale però è morto il padre, Cavani, Hamsik e Lavezzi) schierando in campo una difesa ed un attacco completamente nuovi. La difesa si è comportata egregiamente (anche se l’errore di Fideleff che ha regalato il goal a Moscardelli pesa come un macigno sul risultato finale) mentre l’attacco si è dimostrato lento, prevedibile e mai si è reso pericoloso verso la porta di Sorrentino. Mazzarri avrebbe dovuto capire da solo che Mascara, Pandev e Santana sono ottimi giocatori che però non hanno ancora il ritmo partita nelle gambe e farli giocare insieme sarebbe stato un suicidio. Almeno un top player avrebbe dovuto schierarlo dal primo minuto ed in quel caso la musica sarebbe stata completamente diversa. Tuttavia, anche se fa male perdere punti fondamentali, questa sconfitta farà bene al gruppo azzurro (c’era il pericolo di montarsi la testa) e soprattutto a Mazzarri, il quale ci penserà almeno due volte prima di attuare un turn over così massiccio in futuro.
Antonio De Filippo NAPOLICALCIO.NET