Al cinema nelle sale di tutta Italia per 10 giorni esce “Maradonapoli”, un docufilm che racconta il legame simbiotico tra il Pibe de Oro e la città campana.
Sono 30, ma non li dimostra. Il primo, storico scudetto del Napoli si appresta a compiere tre decenni, ma rimane vivido nell’immaginario calcistico e popolare della città di Napoli. Una traccia così profonda da meritare libri, saggi, programmi tv, film: proprio dalla settima arte arriva la celebrazione più recente, il docufilm “Maradonapoli“, in uscita il 1° maggio per 10 giorni di proiezione-evento nelle sale cinematografiche di tutta Italia.
Prodotto da Cinemaundici in associazione con Rancilio Cube e distribuito da Warner Bros. Pictures, con soggetto e la sceneggiatura di Antonio Di Bonito, Cecilia Gragnani, Jvan Sica e Roberto Volpe. “Maradonapoli” racconta attraverso i volti dei protagonisti – i cittadini di Napoli – una data oramai entrata nella loro storia. Il 30 giugno 1984, il giorno che segna la svolta per la città di Napoli, con l’avvento di Diego Armando Maradona. Un’icona, un mito per la città che lo osanna e lo consacra come simbolo di riscatto e di vittoria per tutti i sette anni di permanenza, che hanno segnato la storia del Pibe de Oro e della Napoli calcistica e non solo.
“Il Docufilm è nato come progetto un paio di anni fa insieme a un gruppo di autori – ci racconta Jvan Sica, uno degli sceneggiatori – Girando per Napoli si capisce quanto questa figura sia onnipresente, soprattutto nel centro storico: murales, scritte, fotografie, memorabilia… abbiamo voluto questo approccio quasi sociologico: perchè questa figura, tuttora vivente, è penetrata così profondamente nell’immaginario e nell’iconografia napoletana? Al’inizio volevamo fare un libro fotografico, che poi è stato riconvertito in un progetto cinematografico“.
Il legame simbiotico di Maradona – venuto dall’altra parte del mondo, eppure più napoletano dei napoletani – è al centro della storia: “Lui del resto deve tantissimo a questa città. Avesse giocato altrove, avrebbe vinto tantissimo, molto di più, ma non sarebbe diventato quell’icona che è andata oltre al calcio, non avrebbe avuto quella simbiosi con la città. E considera che quella era una Napoli un po’ grigia, depressa: c’era appena stato il terremoto, a metà anni’70 addirittura il colera, erano anni in cui Cutolo era in carcere e si era nel pieno della guerra di camorra. Era una città senza grossi punti di riferimento. C’erano intellettuali di riferimento, c’era una scena artistica e musicale forte, ma quando arriva lui succede qualcosa di mai successo prima: Maradona fa vincere questa città. Sappiamo bene tutto quello che gli è successo dal punto di vista personale, ma la città lo ha sempre scusato, proprio perchè gli riconoscerà sempre il merito di averla fatta vincere per la prima volta”.
“E’ un film interessante per chi ha vissuto quei momenti e per chi vive la città, ma a mio parere lo è ancora di più per chi è di fuori Napoli – sottolinea Jvan Sica – perchè aiuta a capire certi meccanismi scattati grazie a Maradona.“Ad esempio, nel film si tratta una grandissima varietà sociale, abbiamo intervistato il milionario di Posillipo e il parcheggiatore abusivo, e effettivamente il calcio riesce ad annullare le differenze sociali. Uno si aspetterebbe più trapsorto dal parcheggiatore, e invece la stessa passione emerge anche dalle classi sociali più alte. Ognuno ha raccontato il proprio privato Maradona, la sensazione di una partita, un aneddoto di quegli anni, la volta in cui lo hanno incontrato”.
Maradona resta una figura irripetibile nel calcio, ma non è detto che in futuro non ci sia un’altra figura così potente, così trasversale e in qualche modo legata a Napoli…
“Chi lo sa, secondo me Napoli è pronta per far nascere un altro Maradona, magari non nel calcio ma nelle arti. E’ una città con grandi speranze”.
Maradonapoli, è prodotto da Cinemaundici in associazione con Rancilio Cube e distribuito da Warner Bros. Pictures. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Antonio Di Bonito, Cecilia Gragnani, Jvan Sica e Roberto Volpe. Proiettato dal 1° al 10 maggio nelle sale del circuito UCI Cinemas.