Sconfitta doveva essere e sconfitta è stata. Il 5-1 subito l’anno scorso nella brumosa Bergamo lasciava presagire, aldilà dei propositi di vittoria decantati da Reja, una partita ostica, dove gli azzurri avrebbero incontrato serie difficoltà a fare risultato. Ma la capitolazione arriva non, come previsto, per l’atavica difficoltà del Napoli di rintuzzare il gioco delle fasce degli avversari (cosa in cui la squadra di Del Neri è maestra) bensì per un preoccupante calo atletico, apparso evidente nel vedere l’abulia di Lavezzi e la mancanza assoluta di occasioni da rete create dagli azzurri. Ci si cheideva da tempo, dopo lo sfavillante avvio di stagione anticipato dagli impegni in intertoto, quando sarebbe arrivato il calo atletico, ed i campanelli d’allarme emersi già nella sofferta vittoria contro la Sampdoria, sono venuti palesemente alla luce al Comunale di Bergamo. Il Napoli parte subito con buona volontà, ed al secondo minuto il tiro a volo dal limite di Lavezzi termina alto sulla traversa. Le due squadre sono molto accorte ed il gioco stenta a decollare. Al 15esimo arriva un tiro dal limite di Doni fra una selva di gambe di giocatori del Napoli che termina di poco a lato della porta difesa da Iezzo. Pochi minuti dopo da registrare un cross rasoterra dalla sinsitra di Lavezzi a cercare Denis in area; Coppola intuisce ed in presa bassa intercetta la sfera prima che possa giungere all’attaccante azzurro. Al 25esimo Vitale entra in area dalla sinistra, poi rientra col destro e calcia, ma il tiro viene rimpallato da un difensore neroazzurro. Intanto un involontario pestone di Bellini sul polso di Denis costringe il neomelodico argentino a lasciare il campo a Zalayeta. Eloquente la smorfia di dolore del capocannoniere azzurro che vede a rischio la sua partecipazione all’amichevole contro la Scozia. Al 32esimo il colpo di testa di Maggio viene respinto da Coppola, poi la difesa bergamasca devia in angolo sulla destra. Sul corner libera la difesa di casa. Il finale di tempo è tutto di marca azzurra: al 41esimo scambio Lavezzi-Zalayeta, col Panteron che a tu per tu con Coppola lo scavalca con un esterno destro, ma la palla è debole e Manfredini riesce a salvare spazzando in fallo laterale. Subito dopo l’uruguaiano, murato da due difensori in area vede il tiro respinto, poi Blasi dal limite calcia in malo modo. Finisce col risultato di parità un primo tempo tutto sommato equilibrato, sicuramente poco spettacolare, ma che ha visto il Napoli andare vicino al gol in un paio di occasioni con Maggio e Zalayeta. Il Napoli ha giocato sotto tono, rifugiandosi spesso in sterili lanci lunghi. L’avvio di ripresa è tutto di marca atalantina: al 47esimo un rimpallo fortunoso favorisce l’inserimento in area di Ferreira Pinto, ma Iezzo si tuffa sui suoi piedi e riesce a salvare la propria porta, mentre Contini e Cannavaro protestano per un presunto fuorigioco non segnalato dall’assistente di linea. Al 57esimo ci prova Vieri con una girata dal limite che Iezzo lascia scorrere sul fondo controllando la traiettoria della palla. Al 60esimo, su un corner a favore dei bergamaschi vola Iezzo e toglie dal sette il colpo di testa di Floccari travolgendo anche Blasi. Sarà ancora angolo sulla destra per i padroni di casa. Ancora Floccari, Balsi in tuffo allontana sulla linea di porta. Al 62esimo gli sforzi nerazzurri si traducono in rete: Ferreira Pinto entra in area dalla destra, con una finta si libera di Contini, scivola Vitale lasciando campo libero alla fucilata del brasiliano che trafigge l’incolpevole Iezzo. Il Napoli prova a reagire, ma il tiro cross di Lavezzi è facile preda di Coppola. A complicare le cose ci si mette il secondo giallo rimediato da Zalayeta: la doppia ammonizione fa scattare il rosso per il panteron che lascia i suoi compagni in dieci. Dalla panchina, Reja prova il tutto per tutto richiamando il difensore Santacroce ed inserendo l’ex di turno Pià. Ci vuole tuttavia l’ennesimo numero di Lavezzi con conseguente atterramento sistematico per consentire al Napoli di riequilibrare le sorti della gara: il fallaccio di Manfredini è sanzionato con il calcio di rigore; dal dischetto, Hamsik non perdona. Ristabilita la parità, Reja decide per l’arretramento del plotone, sostituendo lo slovacco con Rinaudo. All’81esimo Vitale perde palla sulla destra ad opera di Ferreira Pinto, che entra in area e serve al centro per Valdes che finisce a terra reclamando il rigore su tocco di Maggio; non di questo avviso il direttore di gara: protesta tutta la panchina dell’Atalanta e Del Neri viene espulso. Tre minuti dopo arriva un tiro a giro dal limite di Doni, la palla è debole, Iezzo blocca a terra senza problemi. Proprio mentre la partita sembra indirizzarsi verso il pareggio, arriva la beffa del Napoli. Mancano solo 2 minuti alla fine quando una punizione di Manfredini viene deviata in rete dalla schiena di Gargano. Rete beffarda, ma che sancisce invero una sconfitta meritata per gli azzurri. Nei minuti di recupero arriva anche la terza marcatura bergamasca, con Ferreira Pinto che va via sulla destra, crossa al centro per Floccari che tutto solo, inseguito vanamente da Gargano, trafigge l’incolpevole Iezzo. Il Napoli dunque ritorna con i piedi per terra, pur restando in zona Champion’s per i passi falsi di Udinese e Fiorentina. Inutile dare la colpa all’arbitro questa volta, dal momento che gli uomini di Reja, troppo rinunciatari e spenti, incapaci di tirare in porta una sola volta nella ripresa, hanno agevolato la meritata vittoria dei bergamaschi. Si accendono dunque le prime spie luminose in casa Napoli, con le conseguenti prime crepe nell’idillio, crepe a cui da tempo squadra e tecnico non erano stati sottoposti. Vedremo se si saprà reagire oppure ridimensionare gli obiettivi ed interrompere la favola.
C. Francesco Piantedosi NAPOLICALCIO.NET