Sabato 6 Ottobre 2007, il Napoli affronta la capolista Inter al Meazza in un match valevole per la settima giornata del campionato di serie A. Una partita ricordata dai supporter napoletani non solo per uno dei tanti colpi di testa messi a segno dal Pampa Sosa, comunque inutile per il risultato finale (la partita terminò con il risultato di 2-1 per l’Inter), ma soprattutto per gli striscioni e gli insulti razzisti con cui i sostenitori neroazzurri accolsero i partenopei. Un episodio che, purtroppo, potrebbe ripetersi Domenica prossima, quando il Napoli secondo in classifica andrà ad affrontare l’Atalanta dell’ex Garics. In questi giorni più volte dai forum dei tifosi bergamaschi sono partiti slogan e insulti razzisti diretti ai napoletani, che non saranno presenti allo stadio visto il divieto di trasferta e quindi non potranno sostenere la propria squadra del cuore, Napoli in cerca di “riscatto” dopo il 5 a 1 della scorsa stagione. Siamo alle solite, verrebbe da dire. Le solite inutili “guerre” tra nord e sud, i consueti “violenti battibecchi” che col calcio c’entrano ben poco. Il Napoli sarà accolto da frasi poco carine, ma dovrà far valere la propria forza sul campo, la propria superiorità tecnica e tattica sulla compagine di Del Neri, che ritroverà Doni ma dovrà far a meno dello squalificato Guarente a centrocampo. Reja schiererà la formazione tipo, con Denis al fianco del Pocho Lavezzi e con l’unico dubbio sulla fascia sinistra, dove sono in ballottaggio Vitale e Mannini. Con un solo obiettivo: conquistare i tre punti e dare un calcio al razzismo e all’ignoranza, proiettandosi sempre di più verso le zone alte della classifica, lì dove è lecito sognare.
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET