Benitez: “Diciamo Scudetto senza paura, tutti insieme per il Napoli”

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Benitez scatenato: “Senza stampa e tifosi il Napoli perde il 20%, in ferie per la famiglia. Cedute delle riserve, sul rinnovo ne…”.

E’ un Rafa Benitez come non lo si era mai visto, ecco l’impressione trasmessa dal tecnico spagnolo nella conferenza che anticipa la sfida di domani tra Napoli e Chievo.

L’allenatore iberico ha svelato i contenuti del colloquio avvenuto ieri a Castelvolturno con Aurelio De Laurentiis: “Abbiamo parlato della finale di Supercoppa, mentre per il contratto ne ridiscuteremo dopo il viaggio del presidente negli Usa”.

Chiarezza sul motivo delle sue ferie: “Ho saputo che qualcuno è rimasto sorpreso della mia assenza, io abito nel centro sportivo dove lavoro 16 ore al giorno e se hai una famiglia lontano e hai trascorso un’estate lontana da loro, è giusto tornare lì a Liverpool per stare lì. Quando hai uno staff di massimo livello  lo puoi fare. Il nostro non è un momento delicato”.


“Io abito nel centro sportivo e lavoro 16 ore al giorno, se hai una famiglia lontano è giusto tornare a Liverpool. Con uno staff di livello puoi farlo”


Rafa Benitez: "Diciamo Scudetto senza paura, tutti insieme per il Napoli"
Rafa Benitez: “Diciamo Scudetto senza paura, tutti insieme per il Napoli”

Poi il ‘diktat’: “Serve un salto di qualità dall’ambiente, non bisogna avere paura di dire la parola Scudetto. Per puntarci servono i tifosi, loro sono il 20%, anche la stampa deve restare unita. Creando casino si perde energia, bisogna remare tutti insieme. A Genova abbiamo dimostrato che lottiamo e ci crediamo fino alla fine vincendo la partita, se crediamo di poter andare avanti nonostante qualche club sia più forte come fatturato e struttura, noi dobbiamo puntare su tifosi e piazza. Ma se manca qualche percentuale diventa difficile. Voglio il San Paolo pieno”.

Sul mercato: “E’ stato fantastico, la società ha seguito dei parametri che poi sono stati rispettati. Per 10 anni ha portato il club ad alti livelli puntando anche su svincolati e gente in là con gli anni, adesso abbiamo centrato tutte le priorità: un portiere, un difensore giovane, un centrocampista e una punta. Per il ruolo che hanno, i rinforzi migliorano la rosa. Chi è andato via non ha giocato le gare più importanti e vuol dire che erano giocatori di panchina: se Jorginho supera Behrami nelle gerarchie il problema è di Valon e credo che ora siamo al massimo livello. Le altre hanno speso tanto? Non mi importa, noi cresciamo seguendo le nostre idee”.

Il Napoli è atteso da un ciclo di ferro: “Squadre facili non ce ne sono, abbiamo 7 partite e la prima è col Chievo che non è facile: con la Juve hanno mostrato buona organizzazione, ma noi siamo fiduciosi in noi stessi al 100%. I giocatori sanno di dover crescere, ma la reazione col Genoa è stata perfetta”.


“Chi è andato via non ha giocato le gare più importanti e ciò vuol dire che era una riserva: se Jorginho supera Behrami il problema non è mio”


Occhio alle ‘provinciali’: “I giocatori arrivati quest’anno, come qualità, sono diversi: cercavamo un mediano che aiutasse la difesa per equilibrare la squadra e non era facile visti i parametri del fair play finanziario. Gargano era nostro, ha avuto 2 offerte da Spagna e Inghilterra ma è voluto restare qui chiedendomi se avessi fiducia in lui: è un centrocampista con queste caratteristiche, poi c’è David Lopez. De Guzman ha le doti per fare la differenza in fase offensiva, perciò domani contro il Chievo che si chiude servirà gente come lui. Oppure Michu, che è abile di testa. Abbiamo ciò che bisognava fare”.

Nella rosa del Napoli primeggia la duttilità: “Ghoulam, Britos, Zuniga, De Guzman può fare il 4-3-3… Abbiamo cercato gente in grado di dare una mano in più situazioni. Chi si adatta bene alla fine non rende necessario cercare altre pedine di ruolo sul mercato”.

Sulla crescita: “Dobbiamo confrontarci con 3 squadre, noi siamo sulla buona strada e poi vedremo. Peccato per la Champions, ma i progressi si vedono nella mentalità e progredendo nelle strutture della società”.


“Peccato per l’eliminazione dalla Champions, ma la crescita di una società si vede nella mentalità e facendo progredire le strutture del club”


E’ sempre più il Napoli di Benitez, lo spagnolo fa da ‘schermo’: “I giocatori più forti d’Italia arrivano dalla Campania perchè hanno passione e sentimenti ‘di strada’: perchè Insigne viene fischiato e Immobile invece va a Dortmund? Il tifoso dev’essere intelligente e restare vicino alla squadra, non ha senso vedere mille sostenitori in trasferta e poi fischiare. Anche la stampa, non deve creare titoli che ci penalizzino… Un giornalista che lavora a Napoli e vuole difenderci, prima di creare casino deve pensarci bene perchè è seguito dalla gente. Dobbiamo stare uniti, se sarà così abbiamo un 20% in più per parlare di Scudetto. Se vado al campo e non aiuto la squadra, oppure si inventano notizie e tutti gli vanno dietro, si fa un errore. Napoli deve diventare più forte, poi si vedrà se saremo da titolo o da quinto posto ma lo dirà solo il campo e dipenderà da noi… Il messaggio, però, è lavorare tutti insieme”.

Sulla dominanza di stranieri: “Perchè gli italiani vanno via? In Spagna ciò non accade, il livello lì è più alto e si lavora con un progetto che affascina. Con le comproprietà erano sempre 2-3 club a controllare il mercato, così non si favorisce la crescita e finalmente sono state abolite”.

Capitolo Hamsik, ormai autentico ‘dilemma’ tattico: “Ho pensato di farlo giocare terzino sinistro… – ironizza Rafa – E’ ridicolo dire che bisogna farlo partire da dietro, lo aspettano lo stesso in 5 col coltello tra i denti. Lui con Cavani ha fatto benissimo in ripartenza, la crescita del Napoli si vede anche nell’atteggiamento di attesa delle avversarie. Ad inizio anno su Marek si diceva che era fantastico, adesso invece è diverso. Anche uno come Messi trova difficoltà a ricavarsi spazio… Se sono tutti nella stessa zona di campo, sarà dura sia per Hamsik che per Higuain o Messi…”.


“E’ ridicolo dire che Hamsik deve partire da dietro, la crescita del Napoli si vede anche nell’atteggiamento di attesa delle avversarie: trovare spazi è dura”


Chi sta trovando poco spazio è Henrique: “Un giocatore che non è contento perchè non gioca ci può stare. Vogliamo fare crescere la rosa e volevamo farlo aumentando l’organico a circa 20 giocatori. Quest’anno avremo l’occasione di far giocare gente come Henrique, più andremo avanti con la Coppa e col campionato, più tutti saranno fondamentali. Deve crearsi un po’ di competizione, ciò sarà positivo per noi”.

Trovare i meccanismi giusti in fase difensiva, è sempre all’ordine del giorno: “Ogni giorno lavoriamo su tutto. Non è difficile sapere cosa ha fatto bene la squadra e cosa ha sbagliato. Non è semplice cambiare tutte le cose in un anno, lavoriamo sodo e la squadra ha dimostrato che sa cosa fare”, così ha concluso un Benitez davvero ‘incontenibile’.

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