Rafa Benitez ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del quarto contro l’Inter: “Mancini è un tecnico di prestigio, punteranno alla Coppa Italia”.
Archiviata positivamente la trasferta di Verona col Chievo, che ha proiettato il Napoli a soli 4 punti dalla Roma e scavato un solco importante con chi insegue la zona Champions League, gli azzurri sono attesi dal quarto di Coppa Italia contro l’Inter al San Paolo.
Rafa Benitez, nella conferenza della vigilia, ha commentato con basso profilo il mercato di gennaio: “Dobbiamo valutarlo a fine stagione, fino ad oggi è andata bene ma giudicare un giocatore prima di vederlo 15 partite è prematuro e per questo evito di pronunciarmi”.
“Lavoriamo con quest’idea, la squadra lavora bene e sa quello che si vuole e perciò arriviamo al risultato – ha proseguito lo spagnolo – Però mancano tante partite, dobbiamo concentrarci e la prossima sarà difficilissima contro una grande come l’Inter. Nerazzurri in crisi? Della mia esperienza ricordo due titoli e tanti amici, è una società importante e con tifosi ambiziosi. Mancini è un tecnico di prestigio, non sarà facile per loro arrivare terzi e ciò li rende più pericolosi in Coppa Italia perchè è un loro obiettivo”.
Massima attenzione, dunque, a Kovacic e soci: “Sappiamo le difficoltà che ci riserverà questa sfida, tutti i giocatori sanno come aiutare la squadra e dunque non è un problema per me ruotare gli elementi che ho a disposizione”.
Sui punti persi per strada: “Sappiamo che è successo ma non possiamo piangerci addosso, dobbiamo concentrarci sul futuro e il turnover è possibile perchè lo staff prepara tutti al meglio. Dobbiamo vincere e lavorare ancora più forte. L’1-2 col Chievo frutto della giocata Strinic-Gabbiadini? Con Bigon siamo in sintonia e qualche volta ciò ci consente di vincere partite”.
“Il turnover è possibile perché lo staff prepara tutti al meglio. Dobbiamo vincere e lavorare ancora più forte”
Benitez indica la ricetta per arrivare in alto: “Ho vinto con Valencia e Liverpool che non erano le più forti del campionato, ma tutti gli elementi della rosa sapevano di poter avere le loro opportunità. Callejon è fresco perchè Gabbiadini dà garanzie, così come era per Insigne e Mertens”.
Una mano potrebbe arrivare dai tifosi: “San Paolo pieno con l’Inter? I tifosi devono cavalcare il momento, – ha dichiarato Benitez – se vinciamo devono farsi sentire ed essere felici, a me preoccupa la stampa quando fa proclami. Bisogna stare tranquilli, ora c’è un match importante e poi potremo tirare le somme. Dopo una partita non sei il peggiore, nè quando vinci sei il migliore al mondo. Ovvio che i tifosi cerchino il massimo, noi ci proviamo”.
Sul paragone tra l’esperienza nerazzurra e quella partenopea, Rafa spiega: “Due titoli vinti, buoni rapporti con calciatori e staff, voglio restare con questo ricordo nella mia testa. Qui invece ho capito fin dal primo giorno cosa vogliono società e tifosi, in tanti vogliono dare una mano ma il ricordo dell’Inter è comunque positivo”.
Riguardo la presenza di Andujar tra i pali, l’allenatore iberico precisa: “E’ un portiere che ha le sue chances, ma non è il portiere di Coppa”. Dalla Coppa d’Africa è tornato anche Ghoulam: “Sono contento che Ghoulam sia fisicamente pronto e già disponibile, – ha detto l’allenatore spagnolo – la competizione fra lui è Strinic è positiva. Sono entrambi due esterni molto forti di testa”.
“Sono contento che Ghoulam sia pronto, la competizione fra lui e Strinic è positiva. Sono due esterni molto forti di testa”
In attacco contro l’Inter sarà ballottaggio fra Higuain e Zapata: “Entrambi hanno fatto bene, lavorano con intensità e meritano di giocare, sceglieremo soltanto domani”. Una motivazione particolare ce l’avrà Walter Gargano, ex nerazzurro: “Sta lavorando bene, – ha assicurato Benitez – è carico e con la mentalità giusta diventa importante in questo tipo di partite”.
Per qualificarsi servirà il giusto atteggiamento tattico, in particolare a centrocampo: “Loro giocano col 4-3-3, – ha osservato Benitez – hanno un centrocampista in più rispetto a chi gioca il 4-2-3-1? Dipende da cosa fanno i giocatori, se Marek si abbassa siamo in tre anche noi. Se giochiamo con uno basso e due mezzali sono tre o un solo centrocampista? Posso mettere anche un centrocampo a tre con Hamsik e De Guzman con Lopez, ma saremo molto offensivi, cambia tutto…”.
