Quello successo al Sant’Elia ha dell’incredibile. Le emozioni alla fine della partita sono contrastanti da ambo i lati, mai tanti episodi avevano caratterizzato così tanto un match di calcio. Ma andiamo con ordine. Per buona parte dell’intera gara è il Napoli a dominare in tutti i reparti, gran gioco degli azzurri con fraseggio preciso e svariati tentativi per portarsi subito in vantaggio. Il primo gol è di Lavezzi, classica serpentina delle sue e tiro nell’angolino sinistro, impossibile per Marchetti solo pensare di poterlo deviare. Il Cagliari prova a reagire ma sono gli azzurri a comandare il gioco, Hamsik e Pazienza sono quelli più pericolosi, la difesa sarda fatica non poco a bloccare la manovra offensiva azzurra. Nel secondo tempo la storia non cambia, è ancora lo slovacco a rendersi pericoloso con un paio di tiri dalla distanza, Marchetti a fatica manda in angolo. E’ il preludio al raddoppio visto che da un calcio d’angolo Pazienza si ritrova la palla fra i piedi dopo averla smorzata e fa partire un bolide che mette al sicuro il risultato. Il Cagliari prova dei cambi, Larrivey al posto di Nenè. Mossa azzeccata da parte di Allegri dato che l’argentino ci impiega poco a ridare le speranze alla sua squadra: Matri va via sulla sinistra, cross in mezzo, Aronica si addormenta e Larrivey di sinistro al volo insacca De Sanctis. Il Cagliari ci crede e il Napoli rivive l’incubo degli anni passati verso questa bestia nera che sembra non voler mai fermarsi quando vede i colori azzurri. Il Napoli è disorientato e da un calcio di punizione dal limite di Cossu, Matri si inventa un gol favoloso, girata di testa sotto l’incrocio dei pali. Il Sant’Elia diventa una bolgia, Quagliarella deludente lascia spazio a Denis mentre Allegri butta nella mischia Jeda. Quest’ultimo non ci impiega neanche un minuto e da ennesima punizione batte di testa e insacca per il 3-2. Delirio sardo e amarezza napoletana. Cominciano a saltare i nervi, a farne le spese è Lavezzi che indispettito da una mancata concessione di palla da parte di Allegri, fa esplodere la sua rabbia calciando un’altra palla sull’allenatore del Cagliari. L’argentino, espulso, guarda la partita fuori dal campo proprio mentre Mazzarri fa subentrare Bogliacino a un infortunato Zuniga. San Gennaro scende al Sant’Elia. Dopo ben 5 minuti di recupero punizione di Gargano, sponda di Cannavaro e Bogliacino appena entrato insacca per il 3-3. E’ il delirio. le emozioni non possono essere spiegate in certi casi, un gol che vale quanto una vittoria che gli azzurri avrebbero meritato. Continua il record di Mazzarri. E’ un Napoli che non muore mai.
Nicola Sorrentino NAPOLICALCIO.NET