Domani sera per l’undicesima giornata di serie A al sant’Elia andrà in scena la partita tra Cagliari e Napoli, che nelle ultime stagioni è stata ricca di tensioni e polemiche. Tra cagliaritani e napoletani non è mai corso buon sangue, ma gli ultimi episodi hanno contribuito a rendere ancora più elettrico il rapporto tra le due tifoserie. A dimostrazione della pericolosità della partita il Casms ha giudicato la gara “ad alto rischio”. Niente trasferta quindi per i tifosi partenopei, fatta eccezione per i possessori della tessera del tifoso.
Due anni fa il Napoli vinceva 1-0, poi i rossoblu ribaltarono il risultato portandosi su 2-1. Sul gol del Cagliari il presidente Cellino esultò insultando pesantemente i napoletani. Finché un’offesa piove dalle curve, per quanto deprecabile, è più accettabile. Ma se un insulto così grave esce dalla bocca di un presidente, che rappresenta la propria squadra e la propria città è gravissimo. A fine partita Cellino si scusò ma le offese sono rimaste.
L’anno scorso altra gara pirotecnica, Cagliari-Napoli finì 3-3. Gli azzurri conducevano 2-0, ma anche in quel caso i rossoblu riuscirono a ribaltare la situazione portandosi sul 3-2. I partenopei stavano esercitando un forcing finale, e durante un’azione di gioco la palla uscì fuori. L’ex allenatore cagliaritano Allegri invece di raccogliere la palla fece di tutto per perdere tempo, facendo perdere la testa a Lavezzi che lo colpì con una violenta pallonata. Si scatenò un parapiglia, e Lavezzi fu espulso. Il Pocho accusò a fine partita Allegri di averlo chiamato “terrone”, ma l’allenatore negò affermando che l’offesa era partita da qualche altro componente della panchina. Di certo un comportamento poco sportivo da parte di Allegri. Per la cronaca Bogliacino agguantò il pari nell’ultimo minuto di recupero.
Domani gli azzurri dovranno stare molto attenti alle provocazioni, ma la maturazione di una grande squadra passa anche attraverso il superamento del condizionamento di un ambiente ostile.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET