Continuano a susseguirsi contrastanti voci di mercato, e mentre si parla dell’arrivo di questo o quel campione, al Napoli sembra essersi trascurata una situazione che appare abbastanza delicata, e che riguarda le due punte di diamante della squadra partenopea, Lavezzi e Hamsik. E’ notorio che per aprire un ciclo e creare qualcosa di importante sia necessario partire da ciò che si ha in casa, blindare i campioni già in rosa, e costruire intorno a loro un insieme di uomini in grado di esaltarne le grandi qualità, arricchendole col contributo che proprio i nuovi sono in grado di offrire. Il problema è che in casa Napoli non soltanto nessun colpo, a quanto pare, si è ancora concretizzato, ma diventano sempre più incalzanti le voci che vorrebbero i due fuoriclasse, lo slovacco e l’argentino, attratti dalle sirene di squadre di rango superiore. Come sappiamo uno dei punti principali del nuovo Napoli targato de Laurentiis e Marino è rappresentato dai tetti di ingaggio e da una particolare politica dei diritti di immagine. Il punto è questo: fino a quando campioni del calibro di Hamsik e Lavezzi potranno accettare tali tetti, quando altrove non soltanto potrebbero guadagnare di più, ma soprattutto ambire a traguardi superiori? La politica dei limiti agli ingaggi sembra, in via di principio, più che accettabile, se pensiamo ad esempio a quanto guadagna un operaio in fabbrica, ma al tempo stesso appare anacronistica o comunque irreale di fronte ad un mercato come quello del calcio che, apparentemente in crisi, continua a sfoggiare cifre da capogiro, anche grazie agli sponsor. Ma soprattutto intorno ai campioni è necessario mettere altri campioni e non dei semplici comprimari o, peggio, giocatori mediocri. E anche qui sta il punto. Lavezzi e Hamsik hanno disputato un girone di ritorno semplicemente inguardabile, e non credo questo possa essere spiegato con un calo fisico o in un’ottica di calo di squadra in quanto, a mio vedere, il campione i lampi di classe sa mostrarli sempre, e non soltanto quando il resto della squadra gira. Appare allora da non sottovalutare la questione-testa, che concretizzerebbe l’idea secondo la quale i fuoriclasse del Napoli a un certo punto della stagione, delusi dall’atteggiamento della società, ma soprattutto amareggiati per il mancato rafforzamento della squadra già a gennaio, abbiano, per così dire, mollato la presa, in attesa di tempi (e offerte) migliori. Per Hamsik si parla di Juve, Inter, Chelsea, per Lavezzi di Liverpool o liga spagnola, e mentre fino a pochissimo tempo fa i due rilasciavano di continuo dichiarazioni d’amore per la città e la società, adesso tali dichiarazioni sembrano svanite. Cosa c’è dietro realmente? Che i due abbiano cominciato a non avere più fiducia in quel progetto che non sta decollando? Che i due, seppur giovani, stiano cominciando a sentire il rischio di non vincere nulla, come potrebbero viceversa fare altrove? Donadoni ha “bacchettato” i due in una recente intervista, nella quale ha viceversa esaltato il contributo che nei loro limiti hanno saputo dare quei giocatori poco utilizzati durante il resto della stagione, come Pià, Grava, Amodio e Montervino. E’ chiaro, tuttavia, che il Napoli non solo può, ma deve rinforzarsi. Non vorremmo che quella catastrofe sportiva, che i tifosi azzurri nemmeno intendono immaginare, possa davvero realizzarsi. Senza Hamsik e Lavezzi verrebbe meno il progetto tanto decantato dai vertici societari sin dagli anni della risalita. Sarebbe davvero opportuno che la società cominci a lavorare seriamente sul mercato e a concludere, curando in maniera attenta le situazioni che gravitano intorno a quei campioni e che, degenerando, potrebbero allontanarli da Napoli. Sarebbe un peccato per tutti.
Alessandro Demartis NAPOLICALCIO.NET
