Cavani e quella clausola che fa tremare Napoli: 63M non sono pochi, ma neanche troppi. C’è un solo modo per ‘blindarlo’…
Dopo gli ultimi exploit del Matador, quei 63 milioni fissati la scorsa estate non sembrano più esagerati: piuttosto che rinegoziare la clausola va soddisfatta la sua richiesta…
Definirlo errore di valutazione sarebbe ingeneroso. Una clausola da 63 milioni di euro, quattro mesi fa, sembrava la trovata ideale per blindare Edinson Cavani al Napoli, cifra esagerata al punto giusto per sconsigliare a chiunque di bussare alla porta del club azzurro. Come metterlo lì in vetrina quasi a portata di mano, ma con un cartellino da paura. Il problema è che il Matador ha sorpreso tutti.
I suoi numeri sono stati sciorinati a più riprese in questi giorni, ma una rapida ripassata non fa male: 16 goal in 16 partite di campionato, 23 centri in 25 uscite stagionali in incontri ufficiali, uno score in maglia azzurra di 91 reti in 118 presenze. Fenomeno, mostro, alieno: fate un po’ voi.
Al Napoli erano consapevoli di avere in squadra uno dei migliori centravanti europei, uno in grado di raggiungere per due stagioni di fila il traguardo dei 33 goal totali. Ma non ci si aspettava una nuova evoluzione così repentina, che ha portato Cavani a realizzare appena otto reti in meno a metà annata. In proiezione, quest’anno il Matador rischia di sfiorare le 50 reti stagionali.
E’ evidente che uno così non passi inosservato anche oltre i nostri confini, dove giù piuttosto nutrito era il gruppo del suoi estimatori. Ed è lecito preoccuparsi al cospetto di quella clausola che oggi sembra andare stretta al Matador.
“Quei 63 milioni non sono niente per Cavani, in estate qualcuno pagherà la clausola“. Mino Raiola forse estremizza il concetto, ma se lo dice lui c’è da preoccuparsi, per due motivi: 1) conosce le dinamiche del mercato europeo come pochi 2) conosce, probabilmente, qualcosa di concreto che si sta già muovendo.
A dire il vero quei 63 milioni non sono esattamente bruscolini, specie considerando che la prossima stagione sarà quella che schiuderà le porte all’era del fair play finanziario. Negli ultimi tre anni nessuno ha osato avventurarsi oltre la soglia dei 60 milioni per un solo giocatore.
C’è però chi ha speso quasi 150 milioni per allestire un top club di livello europeo (il Paris Saint-Germain), o chi è arrivato ad investirne 95 per portare in Russia Hulk e Zenit, non esattamente due fuoriclasse destinati a segnare la storia (lo Zenit).
Insomma: 63 milioni non sono pochi, ma per Edinson Cavani non sono neanche troppi. Specie se dovesse continuare così, specie se – come spiegato da Raiola – la prossima estate sarà caratterizzata da un vortice di attaccanti che muoverà pezzi da novanta (come Cristiano Ronaldo e Falcao) e di conseguenza vagonate di milioni.
Rivedere l’accordo con il Matador, clausola compresa, potrebbe essere una soluzione, ma non la più agevole e realistica. Per ritoccare verso l’alto la clausola andrebbe riservato lo stesso trattamento anche alla parcella, già corposa, del bomber uruguagio. E De Laurentiis, che pure di sacrifici ne ha fatti nel corso degli anni, non ama tornare a rinegoziare intese a distanza di pochi mesi.
La chiave, piuttosto, è un’altra: convincere Cavani a restare. Il diretto interessato l’ha fatto capire con le dichiarazioni rilasciate un po’ a sorpresa al termine di Napoli-Roma: lui vuole vincere. Preferirebbe cominciare a farlo proprio in azzurro, perchè al di là delle speculazioni è innegabile – stando anche a quanto trapela da chi gli è vicino – che Cavani a Napoli stia bene. Anzi, benissimo.
Come ha fatto notare Mazzarri, ormai l’intera orchestra azzurra suona solo per esaltare gli acuti del Matador. Il Napoli di oggi è una squadra costruita attorno a lui, che si giova delle sue doti e che reciprocamente aiuta Cavani ad esprimersi al massimo del suo potenziale. Tutto bello, ma come si diceva Edy vuole vincere. E a 25 anni può permettersi di aspettare ancora di farlo al San Paolo.
De Laurentiis ha già promesso investimenti importantissimi nella prossima sessione estiva di mercato. Lo dovranno essere sul piano economico e sul piano tecnico, perchè è questa la via migliore – non sufficiente, peraltro, nel caso il blasone di un Real Madrid annienti ogni contromossa – per convincere Edinson Cavani a non mollare il suo sogno azzurro.
Qualcuno verrà a bussare alla porta: vietato farsi trovare impreparati.