La ‘fumata nera’ in Consiglio sull’ok alla convenzione per concedere al Napoli il San Paolo fa infuriare De Laurentiis, che si scaglia contro il sindaco: “Se sei interista, dillo“.
Il Napoli ha la casa in affitto, ovvero lo stadio San Paolo, e il rinnovo del contratto mercoledì non è andato in porto. Così il club partenopeo, in occasione del prossimo impegno casalingo, domenica contro la Fiorentina , dovrà affittare l’impianto appositamente per il match.
Una situazione che ha sorpreso lo stesso club partenopeo, che attendeva ieri l’approvazione della convenzione con cui il Comune di Napoli, che è proprietario del San Paolo, regolamenta i rapporti col club partenopeo relativamente all’utilizzo dello stadio.
E fatto infuriare Aurelio De Laurentiis, pronto secondo ‘Repubblica’ anche a sconvolgere ogni scenario. Il presidente azzurro, infatti, avrebbe chiamato il presidente del Consiglio Matteo Renzi ed altre istituzioni locali informando della volontà di non far disputare la supersfida contro i viola.
La convenzione prevede per il Napoli un canone di locazione fissato in 651 mila euro più 3 mila euro per ciascuna partita giocata. Ieri sarebbe dovuta essere approvata, ma dopo aver discusso solo sedici dei sessanta emendamenti al testo presentato è caduto il numero legale e così la seduta della giunta comunale è stata sciolta.
Intervenuto a margine della presentazione del libro ‘Il calcio italiano 1898-1981, economia e potere’ presso l’Università Federico II, il patron azzurro, seduto accanto allo storico collega Corrado Ferlaino, sottolinea senza mezze parole il suo pensiero sugli stadi:
“Sono una barzelletta, le leggi prestano il fianco a mille problemi e contrapposizioni politiche. Neanche Renzi ha capito che i sindaci devono essere manager. Io non capisco come un uomo politico possa capirne di gestione urbanistica. Un sindaco è schiavo della propria condizione politica, delle contrapposizioni politiche e non può lavorare per la città”.
“Io in estate ho fatto finta che non ci fossero problemi, sono andato avanti a costruire la squadra mentre indicavo Palermo come campo di casa per le partite europee. Non ho fatto amichevoli in casa e giocato fuori la prima. Poi, ho compiuto i passi che la legge ci obbligava a fare scegliendo un architetto che è all’altezza di poter modificare e modernizzare il San Paolo. Il piano di fattibilità per la ristrutturazione è stato presentato nei tempi, la convenzione è propedeutica alla seconda fase del mio progetto relativo al San Paolo”.
“Ci vogliono nervi saldi. Avete visto lo stato in cui versa lo stadio San Paolo? Le istituzioni di questa città non sono dalla parte del Napoli. Si può stare contro De Laurentiis ma non contro il Napoli. Se sei interista e sei contro il Napoli lo devi dire”.
“Avete visto lo stato in cui versa il San Paolo? Si può stare contro De Laurentiis ma non contro il Napoli”
La questione stadio è una ferita aperta, De Laurentiis rimanda le domande al sindaco:
“Chiedete al sindaco. Sono garbato con loro, sono legati da mille cavilli perché è l’Italia che non funziona. Io sono contento del lavoro che ho fatto finora per il club. La Fiorentina? Speriamo sia una bella partita, contro i viola abbiamo sempre fatto un bel calcio. Anche loro fanno un bel calcio con un tecnico che li ha stimolati parecchio, come il nostro e tutti daranno il massimo per la loro maglia”.
De Laurentiis ricorda il concetto di stadio virtuale, presentato tempo fa:
“Voi non capivate quando parlavo di stadio virtuale quando sono arrivato, poi avete capito che i tifosi del Napoli sono milioni e bisogna rispettare anche chi non va allo stadio. La forza del Napoli è questa, anche in America la tv ha scalzato il cinema e stanno confluendo lì gruppi fortissimi e nuovi come Google ed anche in Italia sbarcherà Netflix. Quindi non è solo Europa e Sudamerica, ma tutto il mondo a voler usufruire dello spettacolo del calcio. I club sono Spa, ma i presidenti l’hanno capito? Chi s’è adeguato? Vogliono guadagnare ancora con i giocatori e con le entrate ed uscite? Qualcuno non fallisce, ma sta ritardando a scapito di altri… “.
La scelta Sarri comincia a pagare, il presidente del Napoli ricorda le voci degli scettici:
“In questi 12 anni ho studiato delle cose e gli errori che ho fatto mi sono serviti per non ripeterli. E’ il caso di Sarri e quando ha sbagliato le ultime partite, ho detto di colpire me e che ero l’unico responsabile. Se io voglio un tecnico mi adopero per farmi dire di sì come successo con Benitez. Sarri ha portato un alto senso di disciplina interiore ed una professionalità applicata che ha coinvolto tutti i nostri uomini del gruppo magnificandone le singole qualità”.
“Io dico che abbiamo una squadra viva e vivace. Il Napoli è andato per sei anni consecutivi in Europa e tutte le nostre squadre, da Reja a Mazzarri a Benitez fino a Sarri, sono sempre state competitive a certi livelli. Quest’anno non ho ascoltato le sirene delle offerte milionarie per i nostri campioni e questo è stato il miglior mercato che potessimo fare. Adesso stiamo raccogliendo i frutti del lavoro e dobbiamo pensare domenica dopo domenica per proseguire su questa strada”.
Il presidente partenopeo vuole fare chiarezza anche sul dualismo Valdifiori–Jorginho.
“Ora cercate di mettere alla gogna Valdifiori, che è un grande calciatore. Credo molto in lui. L’anno scorso si faceva lo stesso con Jorginho, invece noi ci abbiamo creduto e l’abbiamo riscattato”.
“Cercate di mettere alla gogna Valdifiori, che è un grande calciatore. Credo molto in lui. L’anno scorso lo facevate con Jorginho”
Sulla questione stadio è intervenuto anche il sindaco De Magistris alla webtv del Comune di Napoli:
“Il San Paolo a Napoli è un tema come la riforma della costituzione. E’ molto sentito, ieri ci sono stati 92 emendamenti, una discussione lunga di 10 ore, ma non banalizzo perchè c’erano anche emendamenti sul sociale e la beneficenza. C’è stato però anche un pò di squallore politico, qualcuno non fa onore a chi l’ha proposto e hanno provato a farci perdere tempo. Il tema stadio non è di una parte politica, in qualche punto s’è lavorato per migliorare la delibera, in altri invece per farla saltare non facendo gli interessi dei tifosi”.
Il sindaco fissa anche una scadenza:
“Ci siamo fissati come data fine ottobre, non giochiamo a perdere tempo. Qui si tratta della convenzione ponte, poi la vera partita è dopo per la ristrutturazione e ci siamo impegnati per chiuderla. Maggioranza? Da tempo è ristretta, io la maggioranza la costruisco in città con i napoletani. Ieri non nego c’è stato qualcosa di triste, qualche personaggetto della politica s’è fatto avanti”.
Il Napoli dovrà ora presentare una richiesta di affitto dello stadio per la singola partita di domenica. Un contrattempo che ha creato malumore in casa Napoli. Lunedì 26 poi si tornerà in Comune per licenziare definitivamente il documento oggetto di tante polemiche. Probabilmente, il Napoli sarà chiamato a pagare un canone annuo di 835.000 euro (rispetto ai 651.000 proposti dalla Giunta comunale) accollandosi pure le spese per la pulizia, l’elettricità e le eventuali corse suppletive della Metropolitana in occasione delle partite serali.