Il presidente partenopeo pensa alla successione del Matador e svela il nome del prescelto. Altro argomento sul tavolo il post Mazzarri: “Sarà uno all’altezza del Napoli”.
Aurelio De Laurentiis non vuole certo che il suo Napoli – centrato un grande secondo posto e l’agognata qualificazione diretta alla Champions League – abbia a patire l’effetto ‘fine ciclo’ per il fresco addio di Walter Mazzarri e quello sempre più probabile di Edinson Cavani.
Il presidente azzurro tranquillizza i tifosi partenopei, lui è già al lavoro per un Napoli ancora grande, anzi di più, e fa il nome del prossimo ‘Top Player’ in arrivo sul Golfo. C’è da sostituire i 30 goal stagionali del Matador… “Ieri ero a Londra per preparare l’uscita del film su Steve Jobs in Europa. Ma non si vive di solo cinema e quindi ho detto a Bigon di andare dal Manchester City, gli ho detto di negoziare Dzeko e di vedere cosa vogliono fare con Cavani perchè mi stanno facendo due scatole così. Tutti parlano ma quando si tratta di entrare nel merito finanziario della vicenda dicono che devono parlare, vedere, e mi chiedo ‘ma che mi hai chiamato a fare’… Io son capace di dire banco nel giro di un secondo, gli altri impiegano molto più tempo“.
L’altra questione sul tavolo del presidente azzurro è quella relativa alla successione di Mazzarri, con Rafa Benitez dato sempre più in pole position. De Laurentiis smentisce incontri e spiega: “Non sono andato a Londra per Benitez ma per i miei impegni cinematografici. Mi fate assumere quindici allenatori per volta. Li ho sentiti tutti, ma era mio dovere negli ultimi sei mesi sapendo che Mazzarri non sarebbe rimasto a Napoli. Chi sarà il nuovo allenatore? Di certo uno all’altezza del Napoli. Devo cercare di capire nei prossimi anni quali sono le persone che mi dovranno accompagnare. All’inizio venivo visto come un visionario. Quando presi il Napoli mi dissero tutti “ma dove vai?”. Guardate dove siamo arrivati…“.
De Laurentiis parla al convegno medico “Napoli, insieme per la salute”, organizzato dal Napoli a Città della Scienza alla presenza tra gli altri del Sindaco De Magistris. E proprio al primo cittadino partenopeo si rivolge, in maniera ‘colorita’ su una questione che è sul tavolo da mesi: “Con l’addio di Mazzarri si sta per aprire un nuovo ciclo. Il presupposto fondamentale per noi ora è la risoluzione del problema stadio (si gira verso De Magistris e dice: “Non ti incazzare eh!“). Intorno allo stadio servono una serie di attività che consentano alla società di avere nuovi introiti e di crescere ancora. Lo stadio del Napoli deve essere un’attività commerciale a 360°, come avviene in tanti stadi d’Europa. Quello dell’Arsenal è stupendo, addirittura l’Atletico Madrid ha creato un cimitero all’interno dello stadio, in cui pagando una somma i tifosi possono farsi seppellire lì. Noi, all’interno del San Paolo, vogliamo creare una Clinica dello Sport, dove confluiscano tutti i medici, una struttura multidisciplinare in cooperazione con l’Università. Durante la ristrutturazione del San Paolo, dove giocherebbe il Napoli? Sempre al San Paolo. Giocheremo a Fuorigrotta mentre si faranno i lavori“.
DeLa sullo stadio è un fiume in piena: “Io mi rivolgo al Sindaco, abbiamo delle incombenze da assolvere con l’Uefa. La vela e il ciclismo sono attività importanti, ma che durano tre giorni. Il calcio non si ferma mai. Noi abbiamo bisogno della licenza per poter disputare la Champions League al San Paolo. Al momento abbiamo l’autorizzazione solo per giocare a Palermo. Abbiamo dovuto obbligatoriamente indicare il Barbera come stadio di coppa. Poi c’è un’altra questione gravissima: il certificato di agibilità dello stadio, che al momento non c’è e non sappiamo quando ci sarà. Potremmo essere costretti a giocare altrove anche in campionato…“.
Altra ipotesi che si è ventilata è la costruzione di un nuovo impianto. De Laurentiis spiega il suo punto di vista: “Il sindaco di Caserta ha proposto di costruire uno stadio nuovo. Per farlo io ci metto sei mesi, un giorno meno di Cellino e non uno di più. Anche il presidente del Coni, Malagò, è dalla nostra parte. La Champions non è una conquista occasionale, e lo stadio è una necessità: io il mio dovere lo faccio, voglio investire, ma non posso investire sul nulla. Se il calcio a Napoli è l’emblema della napoletanità vincente, bisogna sostenerlo. I nostri bilanci sono in attivo, l’azienda Napoli è all’avanguardia“.
DeLa mette pressione a De Magistris seduto al suo fianco: “Faccio una proposta al Sindaco. Facciamolo insieme, facciamo qualcosa di concreto per Napoli ed il Napoli!“.
Ma i giornalisti presenti incalzano sul tema allenatore e il numero uno azzurro sbotta: “Benitez favorito? A tempo debito saprete. Voi avete semplificato: siete ripetitivi, sconcertanti. Dovreste scrivere di calcio in maniera dirompente. Quando leggo i giornali, impiego pochissimo tempo: trovo un sacco di stronzate. Se fossi un editore, licenzierei tutti…“.
De Laurentiis replica così a chi gli contesta di non velore alzare l’asticella: “Se i tifosi del Napoli possono sognare lo Scudetto? Intanto la Champions League che abbiamo raggiunto non è cosa da poco, al contrario dell’Europa League che non porta introiti e distrae solo i giocatori. Ho proposto all’Uefa di allargare il giro della Champions. Io non dico che non voglio lo Scudetto, ma che dobbiamo lavorare sempre per essere tra i primi cinque. Il calcio si fa con la palla, che è rotonda…“.
“Dopo aver letto il libro del magistrato Cantone sulle scommesse illecite, volevo chiudere col calcio – racconta poi DeLa – Da Singapore si pensa che si possa controllare tutto il calcio del mondo con questi introiti al nero. Noi dobbiamo preoccuparci di legalizzare il calcio e di modernizzarlo“.