Aurelio De Laurentiis, dopo le promesse, frena sugli acquisti di gennaio: “Non siamo costretti a comprare, alcuni giocatori potrebbero cambiare umore“.
Era sugli spalti dove ha assistito alla larga vittoria del suo Napoli contro il Frosinone, al fischio finale della gara Aurelio De Laurentiis si è soffermato con i giornalisti spiegando quali saranno le prossime mosse del club azzurro.
Sul calciomercato:
“Con Sarri c’è bisogno di quasi due mesi per assimilare i movimenti. Se trovo giocatori importanti, ovvero forti ma ancora giovani, che rispondono alle caratteristiche a noi necessarie, allora li prendiamo. Non siamo costretti a comprare.
Sconcerti diceva una cosa intelligente: ci sono quattro squadre che sono molto competitive, ovvero noi, l’Inter, la Juve e anche la Fiorentina. Migliorarle non è facile, si possono anche fare dei grandi errori. Bisogna stare attenti, potrebbe cambiare l’umore di qualche calciatore e noi non vogliamo questo. Se vogliamo arrivare fino in fondo dobbiamo tutelare la nostra squadra”.
De Laurentiis svela:
“Ho messo a disposizione una cospicua cifra per fare un colpo in difesa e uno a centrocampo, Giuntoli ha mandato per Maksimovic, Herrera e Kramer. Ma valutiamo altri 10 centrocampisti e 5 difensori. I nostri uomini mercato sanno le figure di cui abbiamo bisogno. Soriano? Non ha le caratteristiche buone per il gioco di Sarri”.
Su Gabbiadini:
“Quello di oggi non è il primo goal che fa, lui non si deve muovere. Il suo procuratore può dire quello che vuole, gliele facciamo ballare le sue tarantelle, ma non si muove. Strinic aveva fatto bene già lo scorso anno con Benitez, quest’anno sta facendo bene con una difesa diversa dall’arrivo di Sarri”.
Su mister Sarri:
“Ho regalato a Sarri tre litri di vino fantastico che porta fortuna. E’ blindato per cinque anni, nessuno può portarcelo via. Il Napoli è campione d’inverno per la quarta volta nella sua storia, ma l’unico risultato dev’essere la continuità. Siamo da sei anni in Europa e questo è la cosa più importante in un contesto malato come questo.
Avete visto che siamo terzi nella classifica Ranking Mondiale? Cosa volete di più? Eravamo 525esimi nel mondo al primo anno di A, poi siamo arrivati settimi e adesso terzi. Credo che questo dimostri che a Napoli si può e si debba lavorare, così come in Italia e, specialmente, al Sud.
Semmai c’è da cambiare molto nel calcio mondiale a livello istituzionale. Io, ad esempio, farei giocare nelle vacanze natalizie. Il problema comunque è che ci sono troppe partite perché ci sono troppe squadre”.