Pareva solo una formalità, ma così non sarà: ormai è braccio di ferro fra Higuain e il Napoli per il rinnovo. Tutto ruota intorno all’ingaggio e la clausola rescissoria, occhio all’articolo 17 che libererebbe Gonzalo già a fine 2016.
Pareva tutto risolto, tutto facile in casa Napoli, dato per scontato il rinnovo di Gonzalo Higuain con il club azzurro fino al 2019 sembrava tutto apparecchiato nel modo giusto, tanto che l’impressione era che mancasse soltanto la firma dell’attaccante argentino. Ma non è così.
Le parole pronunciate da Nicolas, fratello e agente del Pipita, a ‘Radio Crc’, infatti, non lasciano spazio a dubbi, e, come riferisce stamane ‘Il Corriere dello Sport’, danno l’idea di un braccio di ferro all’orizzonte fra il giocatore e la società partenopea.
Il presidente De Laurentiis vorrebbe a tutti i costi ‘blindare’ l’attaccante per un altro anno, ma lo stesso non vale evidentemente per il giocatore. Quest’ultimo al momento da un lato sembrerebbe intenzionato a proseguire la sua avventura in azzurro, dato che lo stesso Nicolas ha assicurato di non aver parlato con nessun altro club, dall’altro non vorrebbe però impegnarsi troppo a lungo.
Secondo ‘Il Corriere dello Sport’, tuttavia, il messaggio del fratello del ‘Pipita’ andrebbe riletto non come un vero “no”, ma piuttosto come un “ni” in chiave gioco delle parti. Tutto ruoterebbe attorno all’ingaggio e alla clausola rescissoria. Il nuovo accordo, secondo l’offerta formulata dal presidente De Laurentiis, prevederebbe un leggero adeguamento dello stipendio del giocatore.
Higuain e chi ne cura gli interessi, invece, vorrebbero che questo adeguamento fosse più consistente e non vedono la necessità di siglare un nuovo accordo se non ci sono le giuste basi economiche. Non solo: l’argentino e il suo manager chiedono che la proibitiva clausola rescissoria da 94 milioni di euro venga abbassata.
Dall’altra parte il Napoli ha una paura terribile, ovvero che l’attaccante si avvalga del famigerato art. 17 del regolamento FIFA (Sentenza Webster) per andar via già nell’estate 2016. Il suddetto articolo prevede che un giocatore di età inferiore ai 28 anni può richiedere la risoluzione unilaterale del contratto senza giusta causa alla scadenza del terzo anno e in presenza di un indennizzo da definire in base a particolari parametri.
Tra un anno il Pipita ne avrà giusto 28 di anni, ma al momento dell’approdo in azzurro ne aveva 25 e quindi questa mossa potrebbe eludere la clausola rescissoria. Da cui l’esigenza e la fretta di trovare un’intesa per rinnovare il suo contratto fino al 2019.
Fra le parti è in corso pertanto una sorta di braccio di ferro, ma considerato quanto entrambe tengano al Napoli, i margini di trattativa sembrano restare ampi e l’ipotesi di un addio anticipato dell’argentino al momento molto remota.