3-5-2: ormai queste 3 cifre non sono più viste di buon occhio nella città partenopea. Da 4 anni questo modulo domina incontrastato a Napoli, da quando venne adottato per la prima volta in Serie B dopo lo scialbo 0-0 di Arezzo. Da allora il Napoli ha adottato solo ed esclusivamente questo impianto di gioco ottenendo alterni risultati. Inizialmente sembrava essere quello giusto per questa squadra, ma in Serie B. Non appena la squadra ha iniziato a calcare i campi della Massima Serie, sono venuti fuori tutte le problematiche e i limiti di questo modulo. Nonostante ciò non si è voluto cambiare e la situazione è andata ancor di più peggiorando colmando con il recentissimo esonero di Donadoni, la cui colpa è stata quella di non aver voluto e saputo cambiare. Ma ciò che ha potuto anche maggiormente rendere inefficace il 3-5-2 è stato anche la mancanza di giocatori adeguati; la difesa lascia tanti spazi agli attacchi avversari e avverte la mancanza di un leader; sulla corsia sinistra sono sempre stati adottati vari giocatori come Mannini, Vitale e Datolo, validi tecnicamente ma non a proprio agio in quanto non veri e propri fluidificanti; a centrocampo manca un regista e un centrocampista forte fisicamente; l’attacco necessita di un vero bomber da 20 goal. Questi sono i problemi che hanno accompagnato il Napoli in questi anni. Ma se si avvertiva l’esigenza, perché a questo punto si tratta di esigenza, di voler continuare con questo modulo, perché non si è provveduto all’acquisto di quei prototipi di giocatori sopra citati e capaci di far compiere alla squadra il cosiddetto “salto di qualità”? Bisognava acquistare nel tempo i vari Fabio Cannavaro (leader difensivo), Palombo (centrocampista forte fisicamente), D’Agostino (regista), Dossena (fluidificante sull’out sinistro) e Crespo (bomber da 20 goal). Se la rosa fosse stata migliorata con l’innesto di questi giocatori il Napoli si sarebbe presentato in campo in questa stagione con De Sanctis tra i pali, difesa a tre con Santacroce, Fabio Cannavaro e Campagnaro, centrocampo a cinque con Maggio, Palombo, D’Agostino, Hamsik e Dossena, in attacco Lavezzi a sostegno di Crespo, oltre a ritrovarsi anche con una panchina nettamente superiore sul piano qualitativo e quantitativo. Con questa squadra i partenopei sarebbero diventati la terza forza del campionato dopo Inter e Juventus. Ma questo non è stato fatto e i giocatori si ritrovano spalle al muro e demoralizzati. A questo punto tutti si chiedono: “Visto che anche Mazzarri attua questo modulo di gioco con la contemporanea mancanza di giocatori adatti , è la scelta giusta per questo Napoli?”. I tifosi sperano di si, ma solo il tempo darà una risposta, sperando che sia positiva.
Antonio Ceruti NAPOLICALCIO.NET