Da sempre ha rappresentato non solo la sua città, ma l’intera isola di cui è capoluogo. Il Cagliari è il cuore calcistico della Sardegna, non avvezza ad altri club rinomati, capaci di calcare i prestigiosi campi di Serie A. Molte annate passate tra la cadetteria e la terza divisione, ma indimenticabili restano alcune stagioni in particolare, su tutte quella del 1969/70, ovvero lo storico scudetto dei rossoblu guidati da Gigi Riva. All’indimenticato campione dei sardi e della Nazionale è stata riservata gloria eterna dalla società cagliaritana, che ha ritirato la sua maglia numero 11. Altri talenti hanno indossato la casacca rossoblù, tra questi ricordiamo il grande Gianfranco Zola, artefice dell’ultima promozione degli isolani in massima serie nel campionato 2004/2005. Non c’è solo il genio di Oliena da segnalare: nell’elenco rientrano anche Suazo, Esposito, Langella e Acquafresca, giovane bomber che però non sta ripetendo i fasti di Cagliari nella sua attuale squadra, l’Atalanta. Il presidente Cellino, padre padrone della società, ha sempre dettato legge in fase di mercato e soprattutto di guida tecnica. La sua fama di mangia-allenatori è stata però clamorosamente smentita da Massimiliano Allegri, prima discreto giocatore e ora tecnico emergente. Dopo i successi con il Sassuolo, promosso in Serie B e vincitore della Supercoppa di C, il mister livornese è giunto a Cagliari, avvolto da tanta diffidenza. L’avvio è stato a dir poco atroce, con un filotto di ben 5 sconfitte consecutive. Stupendo un pò tutti, Cellino ha confermato la fiducia ad Allegri: mai scelta fu più appropriata. I sardi hanno disputato un campionato davvero soddisfacente e quest’anno non sembrano essere da meno. Posizionati in piena bagarre per un posto in Europa, al Sant’Elia sono già presenti gli scalpi di vittime prestigiose, le più recenti si chiamano Sampdoria e Juventus. A questo si aggiunge la cabala avversa al Napoli, da tempo incapace non solo di vincere in Sardegna, ma in generale di battere i rossoblu. In molti ricordano ancora il battesimo della nuova società di De Laurentiis in Serie A, due anni or sono: al San Paolo fu doccia fredda in pieno agosto, arrivò uno stop per 2-0 proprio contro il Cagliari. L’anticipo di domani pomeriggio potrebbe rappresentare la tanto attesa svolta per gli azzurri, ma di fronte avranno una squadra motivata, capace di esprimere un gioco spumeggiante anche se priva di nomi altisonanti. Finora il 4-4-2 di Allegri ha pagato, grazie anche ad un gruppo di titolari ben definiti, in cui le alternanze si riducono all’osso. Tra i pali una delle rivelazioni delle ultime annate, Marchetti, convocato più volte da Marcello Lippi come primo sostituto di Buffon in Nazionale. Per il giovane Federico questa potrebbe essere l’ultima stagione sull’isola, è appetito da tanti club. La sua attuale alternativa è Lupatelli, con tanta esperienza alle spalle. La retrovia è composta quasi per intero da uomini della vecchia guardia: troviamo Lopez, Astori, Pisano, Agostini, Canini. L’unico volto nuovo è Lino Marzoratti, prelevato dall’Empoli. La linea mediana è guidata da Daniele Conti, capitano dei rossoblu e da sempre bestia nera del Napoli. Per fortuna dei partenopei sabato non ci sarà, è squalificato. Dovrebbe sostituirlo Parola, che con Biondini, Cossu e Lazzari compone la falange storica del centrocampo, arricchito da due importanti innesti. Il primo è Daniele Dessena, 22enne ex Sampdoria, mentre l’altro è Simone Barone, reduce dai nefasti risultati con la maglia del Torino, ma pur sempre uno dei Campioni del Mondo in Germania. Le bocche di fuoco nel reparto avanzato sono molteplici e tutte pericolose. Al talento di Jeda si affianca la velocità di Matri, la solidità di Larrivey e l’esuberanza di Ragatzu. La vera sorpresa ha però un altro nome, Nenè, brasiliano proveniente dal torneo portoghese, dove militava nel Nacional Madeira. Dopo aver vinto la classifica marcatori nel campionato lusitano, l’attaccante sudamericano si è sbloccato anche in Italia, dopo un inizio non proprio esaltante. Per lui il bottino di gol è già salito a 6. Il Cagliari attenderà il Napoli al varco per riscattare lo scivolone di Palermo, ma gli azzurri devono essere pronti ad affrontare questo ennesimo esame di maturità. Il match offrirà anche una sfida nella sfida, il derby tutto livornese tra i due tecnici, Allegri e Mazzarri. Chi sarà il vero mago della panchina, l’innovativo Massimiliano o il grintosissimo Walter?
Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET