Il personaggio di questa settimana è De Laurentiis, non tanto o non solo per quello che ha fatto finora, ma soprattutto per quello che dovrà fare. Il presidente infatti ha saltato le prime quattro partite per impegni cinematografici, facendo il suo esordio poco fortunato a S.Siro contro l’Inter. E’ chiaro che quattro punti in cinque partite, tutti conquistati in casa e tre sconfitte su tre trasferte rappresentano un bottino davvero magro per una squadra indicate tra le protagoniste del campionato. E’ un ruolino di marcia di una squadra che lotta per la retrocessione e De Laurentiis dovrà intervenire come egli stesso ha annunciato per virare la rotta. Se Donadoni è il timoniere della barca azzurra, De Laurentiis ne è il progettista, quindi deve fare in modo che ci sia una virata per evitarne l’affondamento. Il presidente è un personaggio istrionico, vulcanico, imprevedibile, pronto a difendere la squadra quando tutti la attaccano ma anche istintivo e pronto ad attaccare frontalmente tutti i suoi collaboratori, senza guardare in faccia a nessuno. Ne sanno qualcosa i vari Reja, Marino, Donadoni e gli stessi giocatori. Tuttavia gli interventi del presidente, a volte estemporanei, a volte tempistici, hanno quasi sempre avuto gli effetti sperati, cioè la reazione dei giocatori. E proprio una bella scarica di adrenalina serve ai giocatori, considerando che sono entrati a S.Siro come se fosse un’amichevole infrasettimanale ed hanno regalato due gol all’Inter che ha poi potuto giocare sul velluto. De Laurentiis ha affermato di voler difendere i propri investimenti, frase sibillina per molti ma non per Donadoni, che probabilmente domenica contro il Siena metterà in soffitta l’amato-odiato 3-5-2 per un più offensivo 4-4-2 o 4-3-3, poiché contro la squadra toscana i tre punti sono d’obbligo. De Laurentiis nonostante il suo carattere esplosivo non è un mangia-allenatori, ma ha detto tempo a Donadoni fino alla partita con la Roma per stilare un bilancio. Uomo avvisato…
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET
