Il primo scudetto del Napoli, fu salutato in Italia come un successo straordinario perchè a guidare in campo quel gruppo di calciatori che vinsero quel titolo, c’era Diego Armando Maradona, l’idolo della città
“Garella, Bruscolotti, Ferrara, Bagni, Ferrario, Renica, Carnevale, De Napoli, Giordano, Maradona, Romano, allenatore Ottavio Bianchi”. Il 10 maggio del 1987 Napoli, la capitale del sud di Italia festeggiava insieme a questi 11 giocatori un fatto storico : lo scudetto del campionato di calcio di serie A.
Fu una cavalcata travolgente, fu la seconda volta che lo scudetto a livello geografico scendeva al di sotto di Roma, la prima volta era stato nel 1970 con la vittoria del Cagliari. Ma quello del Napoli di Diego Armando Maradona, venne considerato a tutti gli effetti il primo trionfo dei “terroni”. Anche perché quella squadra straordinaria fece il bis conquistando anche la Coppa Italia.
Trenta partite, 15 vittorie, 3 sole sconfitte e 12 pareggi, 41 gol segnati e 21 subiti, un gioco divertente con grandi interpreti ed un fuoriclasse assoluto, Maradona, approdato alla corte del presidente Ferlaino solo tre anni prima.
Il Napoli arrivò alla fine con 42 punti, tre di vantaggio sulla Juventus e quattro sull’Inter. Negli scontri diretti con le solite note del campionato vinse sempre tranne che con l’Inter con la quale ottenne un pareggio a Napoli ed una sconfitta per uno a zero a San Siro, e col Milan col quale pareggiò a Milano. Ma battè i rossoneri a Napoli e due volte la Juventus.
le settimane che seguirono al 10 maggio nella città, furono degne del Carnevale di Rio de Janeiro perché il popolo napoletano diede sfogo a tutta la sua fantasia per celebrare uno Scudetto che come scrissero sociologi, filosofi ed intellettuali di varia natura, rappresentava il riscatto di una città perennemente depressa e devastata dalla camorra.