La certezza del ritorno in Champions ormai a solo 6 punti, traguardo che innescherà la fase delle decisioni importanti: De Laurentiis decisivo.
Al Napoli mancano due vittorie per la matematica qualificazione alla prossima Champions League. Due, come le incognite che stanno turbando un finale di stagione da incorniciare – come del resto l’intera annata. Mazzarri e Cavani, Cavani e Mazzarri. Qualunque discorso che esuli dai 90 minuti di tregua settimanale finisce sempre lì, sul doppio dilemma apparentemente ancora troppo difficile da decifrare.
Può sembrare strano, a tratti folle, che una squadra seconda in classifica e con un futuro ormai scritto in Champions non sia ancora certa della permanenza dei suoi due uomini di copertina a poche settimane dalla fine della stagione. Eppure è esattamente il quadro della situazione in casa Napoli: non v’è alcuna certezza – nè in positivo, nè in negativo – sui risvolti prossimi dei due casi caldi.
Ad oggi resta tutto nel campo delle sensazioni, delle proiezioni, degli spifferi. Sono quattro gli scenari possibili e gli azzurri stanno lavorando per farsi trovare pronti in qualunque evenienza, da quella più improbabile – un addio contemporaneo dei due – a quella più realistica – la permanenza del solo tecnico.
Sì, perchè proprio in base a quegli spifferi di cui i sparlava il destino del Matador sembra ogni giorno più lontano da Napoli. I protagonisti della vicenda li conosciamo:
- C’è lui, Cavani, che dopo tre anni in azzurro si sente pronto per una nuova esperienza;
- Ci sono una serie di club, tutti ricchi e prestigiosi, disposti a metterlo alla prova;
- C’è una clausola di 63 milioni nel suo contratto;
- C’è un presidente, Aurelio De Laurentiis, intenzionato a farla rispettare.
Il nodo è proprio tutto lì: più De Laurentiis resterà irremovibile sull’importo della clausola, più sarà difficile per chiunque condurre in porto un’operazione da circa 130 milioni di euro (tra cartellino e ingaggi) da versare peraltro in buona parte subito. Condizioni che costringerebbero chiunque a giochi d’equilibrismo sulle regole del fair play finanziario, ammesso che il patron non si faccia ‘intenerire’ da richieste di sconto.
Lo scenario relativo a Mazzarri è per certi versi simile. Anche nel tecnico si fa largo il desiderio di cominciare una nuova avventura, anche nel suo caso non mancano le pretendenti importanti e De Laurentiis rappresenta parte integrante e decisiva del quadro. Manca solo la clausola, dettaglio che rende tutto ancor più indecifrabile.
La partita si gioca sui programmi e sugli obiettivi, prima che sui soldi. Mazzarri resta la prima scelta del Napoli e il Napoli resta la prima scelta di Mazzarri: ma bisognerà parlarsi e capirsi, prima di dirsi ancora sì. C’è una distanza filosofica da colmare su intenti e strategie da seguire. Mazzarri e De Laurentiis – parole del presidente – sono lontani nel modo in cui vedono il calcio.
Caratteri forti pronti a scontrarsi nel faccia a faccia decisivo che avrà luogo non appena conquistato matematicamente il secondo posto. Due anni fa, di questi tempi e in condizioni simili, nel vertice si arrivò alla rottura con Gasperini allertato dal Napoli e pronto alla firma. Poi, nel giro di pochi minuti, arrivò la pace, il rinnovo e la firma per altre due stagioni di grandi soddisfazioni.
Tutto è possibile, servirà solo aspettare: due vittorie per far luce su due incognite…