Lacrime napulitane per l’addio a Reja, per lui pronta la panchina della Slovenia.

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Fa uno strano effetto pensare a quel che succederà domenica prossima, quando sulla panchina azzurra non vedremo più quell’uomo brizzolato, onesto, sobrio, sempre pacato. Un amico, al quale ci eravamo affezionati in questo lungo quinquennio, con cui abbiamo condiviso esperienze indimenticabili. Quante critiche sono piovute sulle forti spalle di Edy Reja, tanti rimproveri ed accuse di scarsa capacità gestionale. Lui però, da buon friulano, è rimasto saldo al suo posto, solo siorato dalla marea di commenti che in tanti, esperti e non, sentenziavano quotidianamente. Ieri anche Marino, nella conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico Donadoni, ha voluto ringraziare apertamente Reja, così come aveva già fatto De Laurentiis pochi minuti prima. Nel pomeriggio l’ormai ex mister partenopeo ha rilasciato l’ultima intervista in quel di Castelvolturno. Nelle sue parole trapelava la tristezza e la delusione per non essere riuscito a concludere degnamente questa stagione, l’ultima sulla panchina azzurra, come già da tempo aveva annunciato. Tante frasi di affetto per la città e i suoi tifosi, l’esperienza sotto il Vesuvio resterà per sempre la più bella della sua lunga e onorata carriera. Ringraziamenti anche per la società, che gli è stata vicina in tutti i momenti difficili e ha voluto tenerlo costantemente informato sugli sviluppi della vicenda Donadoni. Adesso Reja è atteso da un periodo di riposo, utile per ricarburare e cancellare lo stress degli ultimi due mesi. Ha annunciato che girerà per gli stadi d’Italia, un pò qua e un pò là, ma certamente offerte non gli mancheranno. A cominciare dal ruolo di ct della Slovenia, federazione che già a dicembre aveva mostrato il suo interesse per l’allenatore di Gorizia. Da chi potrebbe diventare il tecnico di una nazionale, a che invece lo è stato, con risultati non proprio indimenticabi li. La platea azzurra discute sulla scelta di Donadoni, il mister bergamasco non ha finora conquistato allori da incorniciare nelle sue pregresse esperienze in panchina. Qualcuno però dovrebbe far mente locale e ricordare che anche il buon Reja, al suo arrivo a Napoli, non possedeva un curriculum vitae tanto ricco, se non di promozioni dalla B alla A. Niente stravolgimenti tecnici ma tanto impegno: questo promette Donadoni, senza far voli pindarici verso l’Europa, obiettivo ormai oggettivamente non più alla portata. Meglio provarci e sbagliare, piuttosto che restare inermi e subire. La filosofia dell’ex ct dell’Italia è limpida, consapevole che la rosa a sua disposizione è composta da tanti giovani, ancora inesperti per grandi palcoscenici sotto diversi aspetti. Esordirà a Reggio Calabria e poi, subito dopo, un grande tuffo nel suo passato: il battesimo di fuoco al San Paolo contro il Milan.

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

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