Lavezzi e il Napoli non sono mai stati tanto lontano. Dopo gli applausi e gli striscioni “il Pocho non si tocca” esposti al San Paolo per l’ultima di campionato contro il Chievo, Lavezzi si è imbarcato sul primo volo diretto in Argentina, ben 3 giorni prima del “rompete le righe”. Una vera e propria fuga, l’ennesima in questa stagione del Napoli, ma con un protagonista diverso. Stavolta sembra però che la rottura sia difficilmente sanabile. Prima di salire a bordo dell’aereo, il Pocho ha scritto una lettera di suo pugno, che riportiamo integralmente: “Scrivo questa lettera ai tifosi che mi sono sempre stati vicino e che mi hanno dimostrato anche domenica il loro affetto. È un momento difficile e spero che presto la situazione si chiarisca tanto per voi quanto per me. L’unica cosa certa è che un giorno non ci saranno più né Lavezzi né Marino, ma resterà soltanto questa grande squadra e questa immensa città semplicemente perché il Napoli non è di nessuno, rappresenta la sintesi del sentimento della dignità dei suoi tifosi. Oggi io devo soltanto scegliere tra la dignità e la mancanza di rispetto, fedele alla educazione ricevuta scelgo senza dubbio la dignità”. L’unico a non aver perso la serenità sembra il d.g. Marino: “Niente di preoccupante, solo qualche giorno di vacanza anticipata. Abbiamo saputo della lettera ma sono tranquillo e credo che tutto si risolverà per il meglio”. Per Alejandro Mazzoni, procuratore del Pocho, la situazione è invece molto difficile, come dichiarato ai microfoni di Sky Sport: “Non sta bene ed è triste. Non so cosa succederà in futuro, non voglio dire nulla che possa condizionare la scelta di Lavezzi. Gli ho detto che non ero d’accordo che partisse adesso, lui mi ha detto che aveva parlato con l’allenatore e gli aveva preannunciato che sarebbe andato via se la società non si fosse comportata bene. Lui è stato chiaro anche con i suoi compagni dicendo loro che aveva sempre giocato il cuore. Il rispetto e la dignità vengono però prima di tutto. Non ho avuto nessun contatto con altre squadre. Non è una strategia di mercato, è stato Marino a fare strategia e a fare in modo di allontanare tutte le offerte. Non è modo di gestire un club come il Napoli, ne tantomeno di trattare un giocatore del genere. Non è un problema di soldi ma di mancanza di rispetto. Non ha mai risposto al telefono il d.g., non ha mai voluto parlare con me. Marino ha fatto promesse che non ha mantenuto nel tempo. Non ho idea di ciò che accadrà. Le decisioni le prende Lavezzi sul da farsi, non io! Conosco Lavezzi da quando aveva quindici anni, ha sempre mantenuto la parola ed è sempre andato al di là dei soldi e della nazionale. Sarebbe disposto a lasciare il calcio pur di conservare la sua dignità. C’è la possibilità che Lavezzi non torni più a Napoli. Il problema più grande è che il rapporto fra il Pocho e il direttore ormai si è incrinato. Lui era contentissimo dell’arrivo di Quagliarella. Adesso basta parlare di soldi! Ripeto non è un problema di soldi, ma di chiarezza! Lo striscione più importante che ho visto domenica al San Paolo è quello che richiedeva chiarezza in tutta questa situazione. Bisogna rispettare i tifosi. Nel calcio c’è molta ipocrisia, ognuno deve difendere il proprio lavoro e fare in modo che gli altri lo rispettino. Quando manca tutto ciò, è normale che si agisca come ha fatto Lavezzi. Sono da sette mesi a Napoli e sono sempre stato a disposizione del direttore, ma non ho avuto risposte. Sto a Madrid ma non per Lavezzi. Non conosco il presidente, non ho avuto mai il piacere di parlargli. Il direttore mi ha sempre detto che a De Laurentiis non piacciono i procuratori e quindi non me l’ha mai presentato. Io credo che sia un’ottima persona, un grande uomo e che sia molto competente di calcio. Non so se De Laurentiis sappia tutto quello che è successo”. Il braccio di ferro sembra sia destinato a protrarsi ancora per molto tempo. Forse quello che più ha infastidito Pier Paolo Marino è stata l’insistenza con cui Lavezzi ha chiesto l’adeguamento del contratto, già da metà stagione. La promessa c’è stata, ma il tutto era stato rimandato a fine campionato, mentre nel corso di questi mesi Mazzoni si è presentato più volte a Napoli per un incontro col d.g., che non ha voluto riceverlo, probabilmente anche a causa del pessimo momento che attraversava la squadra. Tutti sembrano averlo capito. Tranne Mazzoni.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET