Mantiene la vetta il Napoli, che trova un’altra vittoria grazie a Callejon e Higuain, Lazio ridotta ai minimi termini.
Nulla da fare per la Lazio, biancocelesti, in casa, partono bene, ma bastano poco più di venti minuti per rivivere i fantasmi di quel match di andata che neanche i tifosi riescono a dimenticare. Higuain e Callejon, nel giro di tre minuti, annientano la squadra di Pioli che ormai non può più aggrapparsi neanche al mercato di riparazione. Perchè il Napoli gioca bene ed ha continuità, a differenza della Lazio, caratterizzata da alti e bassi nel corso di tutta la stagione.
Stefano Pioli ha sette infortunati e tre squalificati: la tragedia biancoceleste. Però, tra i pali, torna Federico Marchetti che rispedisce Berisha in panchina. Linea a quattro per la difesa composta da Basta, Mauricio, Hoedt e Konko. Davanti a loro Lulic, Onazi e Parolo a sostegno del tridente che questa volta vede Klose affiancato da Felipe Anderson e Candreva. Per Sarri, invece, sono due gli squalificati. In porta, come sempre, Pepe Reina accompagnato dalla difesa formata da Maggio, Albiol, Koulibaly e Strinic. Stesso modulo per il Napoli: il tridente è Callejon, Higuain e Insigne. Dietro di loro David Lopez, Jorginho e Hamsik.
Il match parte bene per i padroni di casa che si portano spesso in avanti. L’unico errore rischia di diventare letale: Dusan Basta perde un pallone quasi elementare che ci mette davvero poco ad arrivare sui piedi di Higuain che sbaglia di poco la mira. Per il resto la Lazio sembra tenere bene il Napoli di Sarri e, al dodicesimo minuto, arriva il cross numero 176 di Candreva che si aggiudica il titolo di “crossman” della serie a. Il giocatore laziale pesca Klose al centro dell’area che sfiora il vantaggio. Al ventunesimo ci prova Lulic dalla distanza e fa venire qualche brivido a Reina.
Il tiro di Lulic risveglia il leone. Il Napoli prende la situazione in mano e dopo due minuti passa in vantaggio. Callejon prova la conclusione da posizione defilata, ma trova il corpo di Marchetti che non controlla il rimbalzo: il pallone finisce sui piedi del vicinissimo Higuain che molto facilmente insacca il goal del vantaggio. Non passano neanche due minuti: al 26′ il solito Callejon parte, tutto solo, sul filo del fuorigioco e beffa ancora una volta Marchetti con un pallonetto. Come se non bastasse, i guai della Lazio non finiscono qui: si ferma Candreva ed entra Keita al suo posto. La prima diagnosi parla di distorsione alla caviglia sinistra.
Il secondo tempo ricomincia bene per la Lazio. Tante occasioni dai piedi di Klose che sfiora due volte il goal che potrebbe accorciare le distanze prima di lasciare il posto, al sessantaseiesimo, a Stefano Mauri. Nello stesso momento, Sarri, richiama in panchina Higuain per fare spazio a Manolo Gabbiadini che si guadagna subito una punizione dal limite. Ma il calcio, purtroppo, non riesce ad essere solamente questo. A metà del secondo tempo la partita dell’Olimpico, viene sospesa per poco più di cinque minuti a causa dei cori razzisti intonati contro Koulibaly. Alla ripresa del gioco, l’altoparlante, concede l’ultimatum ai tifosi rei.
La squadra di Sarri si accontenta dei due goal di vantaggio e si abbandona ad un gioco di contenimento. Per la Lazio ci prova, ormai, solamente Keita e un imprevedibile Mauricio che stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo: fuori di poco. I biancocelesti si abbandonano quasi al proprio destino che contro il Napoli non è mai benevolo. Nei minuti finali entra Djordjevic al posto di Felipe Anderson ed è lui a sprecare l’ultimo pallone che, al novantacinquesimo può solamente attutire il colpo e nulla più: l’attaccante prova il tiro al volo che termina sul fondo.
Complimenti a Jorginho che riesce a farsi ammonire anche stavolta, salta il Carpi.