Il Napoli aggiunge un nuovo ed importantissimo tassello al suo progetto di crescita: il patron azzurro è stato infatti nominato nuovo consigliere di Lega, nel corso dell’ultima riunione informale dei presidenti tenutasi in via Rosellini a Milano. La nuova Lega sarà così composta: presidente Beretta, vice presidente vicario Rosella Sensi (Roma), consiglieri federali Claudio Lotito (Lazio) e Maurizio Zamparini (Palermo), presidente di categoria Adriano Galliani (Milan), consiglieri di Lega: Pozzo (Udinese), Cobolli Gigli (Juventus), Lo Monaco (Catania), Cellino (Cagliari), Ghirardi (Parma), De Laurentis (Napoli) e Garrone (Sampdoria).
Era dai tempi dell’ Ing. Corrado Ferlaino che qualcuno del Napoli non sedeva più al Palazzo. Correvano gli anni 90, e la squadra partenopea era al vertice del calcio italiano trascinata dal più grande fuoriclasse di tutti i tempi. Poi una lunga assenza, dovuta alle difficoltà economiche che per diversi anni hanno attanagliato la società prima dello stesso Ferlaino, dei vari Corbelli e Naldi in seguito. Fu una lunga e dolorosa agonia quella del vecchio Napoli, conclusa con la denigrante consegna dei libri contabili in tribunale nell’agosto 2004, che segnò la conseguente scomparsa questa volta non dal Palazzo, ma dal mondo del calcio. Poi arrivò un certo signor De Laurentiis, e si ricominciò a vedere un po’ di luce. Di un vero e proprio risorgimento dalle ceneri è stato protagonista il suo Napoli: prima la B poi la A riconquistata sul campo; l’acquisizione a suon di denari del vecchio e prestigioso titolo S.S.C. Napoli al posto di quel provvisorio Napoli Soccer, proprio a voler ricordare che ormai l’inferno era alla spalle; la conquista dell’Europa attraverso la porta di servizio. Il resto è storia attuale, con gli oltre 50 milioni di euro investiti sul mercato, con la capacità e la forza di portare all’ombra del Vesuvio gente come Quagliarella, Lavezzi, Hamsik, Maggio, Cigarini, De Sanctis e chi più ne ha più ne metta. Senza dimenticare la politica societaria, che sta cominciando ad assumere i connotati di modello da seguire per tanti altri club dello stivale. Una società in grado di tenere a bada calciatori e procuratori, capace di coccolare i suoi gioielli ma anche di saper utilizzare il pugno duro quando necessario. La scelta di intraprendere la strada della diplomazia piuttosto che quella delle polemiche, anche quando sul campo avvenivano fatti che avrebbero inviperito anche il più pacifico tra i santi. Forse nell’attesa di assumere un ruolo più importante. Il Palazzo non poteva non riconoscere questo miracolo del calcio chiamato Napoli.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET