Dopo i pareggi contro Sassuolo, Cagliari, Udinese, Bologna e la sconfitta sempre al San Paolo contro il Parma, il Napoli perde altri due punti contro un’altra cosiddetta ‘piccola’.
Ma quale Scudetto, il rischio che incombe è perdere anche la Champions League ed il terzo posto. C’è poco da stare tranquilli guardando la classifica del Napoli e soprattutto la Fiorentina alle spalle. Il pareggio contro il Chievo non è stato un caso isolato nel campionato degli azzurri.
Già, perché dopo i pareggi contro Sassuolo, Cagliari, Udinese, Bologna e la sconfitta sempre al San Paolo contro il Parma, ecco altri punti gettati via contro una cosiddetta piccola del campionato. E fanno la bellezza di ben tredici punti, tanti troppi, un vero e proprio tesoretto sperperato un po’ in casa, un po’ fuori.
Tredici, quei punti che paradossalmente porterebbero il Napoli in testa alla classifica, addirittura a più uno sulla Juventus, giusto per sognare un pò. Per la verità, un po’ tutti ad inizio campionato, da Rafa Benitez al resto della squadra, parlavano di quel sogno chiamato Scudetto come obiettivo possibile. Certo è, una squadra che punta al vertice non può lasciare tanti punti ad un avversario forte come la stessa Juventus; ma neppure una squadra che punta alla Champions può permettersi il lusso di lasciare tanto terreno.
Eppure, abbiamo ammirato un Napoli forte, coraggioso dalla mentalità europea capace di sfiorare una clamorosa qualificazione in Champions League nel girone della morte. Stesso non si può dire in Italia dove per vincere qualcosa bisogna battere anche e soprattutto le squadre minori. Due soli punti contro Bologna e Chievo hanno fatto suonare l’allarme, perché la squadra oltre a non saper più vincere, ha perso lo sprint di inizio stagione, anche il gioco non è più lo stesso, la stanchezza c’è.
Come se non bastasse il mercato che ha già fatto scoccare l’inesorabile countdown: il Napoli deve necessariamente acquistare almeno uno-due giocatori. Un difensore ed altro centrocampista dopo Jorginho, certamente un acquisto di qualità, che può offrire delle alternative tattiche ma che potrebbe non bastare.
Sarebbe un peccato mortale non riuscire a centrare l’obiettivo minimo fissato ad inizio stagione: riconquistare la Champions League. I soldi in cassa ci sono per completare la squadra, basta solo mettere a segno il colpo giusto, magari all’ultimo istante del calciomercato.