Chi ama non dimentica: è lo slogan dei nostalgici maradoniani. Lo invoca anche il “pibe” quando parla della città e della sua gente, lo ricordano i suoi tifosi.
Ieri Diego Maradona ha visto la partita del Napoli da casa sua, la terrazza della villa di Dubai è una finestra sul mondo. Una raffica di parabole e di antenne per captare i gol dei tornei più belli, in prima fila c’è il nostro campionato.
Diego s’è aggiustato la bocca dopo la beffa dell’Olimpico. “Finalmente ho rivisto il mio Napoli. Avanti così, c’è tempo per recuperare” il breve commento affidato agli amici di sempre che hanno visto in sua compagnia la partita contro il Toro.
“Grande Gonzalo (Higuain), grande amico mio” con ovvio riferimento alla doppietta di Higuain su rigore: l’idolo di ieri e quello di oggi si conoscono bene, sono amici, Diego lo ha allenato quando sedeva sulla panchina della selecciòn. “Ho visto le bandiere con il mio volto. Grazie Napoli, sono commosso”.
Maradona non dimentica, non è da meno il suo popolo. Ieri si sono riascoltati cori pro-Diego, dei quali in verità s’erano un po’ perse le tracce. E’ accaduto timidamente nel primo tempo, in maniera netta ed evidente nella ripresa. Nel bel mezzo del tiro al bersaglio alla ricerca del terzo gol, è riesploso l’entusiasmo per il più grande di tutti i tempi. Coro partito dalla curva B, che proprio nei gloriosi anni maradoniani era il covo del tifo per eccellenza. “Ho visto Maradona, ho visto Maradona” e “Diego, Diego” gli slogan intonati più volte.
E anche due bandieroni azzurri con al centro l’immagine inconfondibile di Diego: per parecchi minuti il San Paolo è sembrato tornare indietro nel tempo di vent’anni. Il motivo? È stato scatenato senza dubbio dalle vicende degli ultimi giorni e dalla visita di Maradona in Italia. Probabilmente i cori ascoltati ieri al San Paolo sono stati una manifestazione di affetto del San Paolo, forse per sostenere il campione argentino nella sua battaglia contro il fisco.
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