E’ stato un De Laurentiis scatenato quello a Radio Marte; il presidente ha parlato di mercato, di campionato, futuro e anche di alcune cose che andrebbero cambiate nei tornei. Prima si focalizza sul mercato: «Il Napoli potrebbe essere una grande mamma per Toni, ma da qui a dire che c’è un accordo ce ne passa. Toni? Mi sta simpaticissimo – esordisce – la città di Napoli potrebbe essere come una grande mamma per lui. Potrebbe essere una bella immagine, ma da qui a dire che c’è un accordo, ce ne passa. Non cerco la meteora, il grande splash. Può venire chiunque se rientra nei conti economici del club, ma deve rientrare nel progetto. Se dovessi dare continuità a quello che ho detto prima, dovrei cercare un paio di calciatori all’estero che abbiano gli stessi numeri e le stesse qualità che hanno avuto i Gargano, gli Hamsik e i Lavezzi». Il suo amore per i colori azzurri gli fa ripercorrere come ha iniziato a valutare l’ipotesi di comprare il Napoli: «Sono il primo tifoso del Napoli e buttare via soldi così non mi piace, proseguendo, Lo dico sempre anche ai miei giocatori. In Italia si gioca un calcio un po’ particolare e poi certi allenatori vogliono andare via. Mi sto domandando da parecchio se questo paese è ancora da amare oppure no. Molti se ne vanno e questo è un guaio. Io invece ho voluto scommettere. Quando dovevo prendere il Napoli, in tanti mi sconsigliavano. Lo ricordo benissimo, ero stato appena operato al menisco, ero in clinica, stavo dando istruzioni per un film che stava per uscire in Inghilterra. Pensavo al Napoli, sapevo che non esisteva più. Bisognava acquistare il titolo e ripartire dalla serie C. Non ci ho pensato due volte. Ho imparato molto e ho rivisitato la mia attività cinematografica circostanziandola in Italia. Ho lavorato con Verdone, Veronesi e Silvio Muccino. Ho inventato altre soluzioni, ma adesso la mia giornata è riempita dal calcio, ma non bisogna farsi prendere dall’irruenza». Poi su Mazzarri: «Non è un rinnovo, ma un ulteriore prolungamento. Lui aveva già il contratto per la prossima stagione. Voglio spiegare ai napoletani che io sono lungimirante. La continuità è fondamentale nella vita, l’ho sempre fatto anche nel cinema. Se vado d’accordo con un allenatore che mi recupera un campionato difficile e mi fa andare in Europa, se mi fa dimenticare i torti arbitrali che ci hanno condizionato, proseguo con lui. Se avesse cominciato il campionato dalla prima giornata, avremmo chiuso al terzo posto. I tifosi mi chiedono sempre gli acquisti, ma qui si fa presto a sfasciare. Credo nei valori dei nostri calciatori e del nostro allenatore». Ritorna poi a parlare di mercato e di giocatori da vendere necessariamente: «A noi manca soltanto un pezzo, devo trovare qualcuno che cresca nel Napoli così come è successo ad Hamsik, Lavezzi e Gargano. Il giorno che noi avremmo trovato una punta da doppia cifra, avremo una differenza ulteriore positiva. Vedrete l’anno prossimo anche lo sviluppo di Zuniga. Non possiamo cambiare sempre tutto, dobbiamo andare avanti con cautela. Che regalo mi farei? Non a me, ma ai tifosi del Napoli. Vorrei una prima punta da 20 gol, non faccio nomi: non è così semplice, bisogna anche ambientarsi. Non è detto che se Milito si trasferisce al Real Madrid, faccia benissimo come nell’Inter. Noi abbiamo tanti giocatori che segnano, questo è importante. Gilardino, Pazzini, Balotelli? Ripeto, abbiamo una base da cui partire. Io e Mazzarri siamo d’accordo, annunciare dei nomi ad effetto non serve a nulla. Sono dei grandi giocatori, tutti li vorrebbero». «Mazzarri non vuole tanti giocatori che creano problemi nella gestione dello spogliatoio. Adesso abbiamo una priorità assoluta, quella di sfoltire l’organico. Dobbiamo seguire le impostazioni di Mazzarri per crescere ancora. Lui vuole 22 giocatori più 3 delle giovanili, gli altri dobbiamo venderli. Torneranno giocatori di valore, ma non tutti hanno le caratteristiche utili a Mazzarri, ma potrebbero funzionare in altre squadre. Abbiamo diverse richieste da valutare, qualcuno andrà via in prestito, altri saranno ceduti». Chiude poi con delle critiche a Platini: «L’unica difficoltà che avremo è il fatto di giocare il giovedì in Europa League. Platini è vittima dei media. Rinunciasse a un po’ di fatturato e concedesse respiro ai club. Noi non possiamo sfasciare il campionato nazionale per partecipare a una competizione europea. Bisogna armonizzare il sistema, non dico che il presidente dell’Uefa sia inesperto, ma non deve essere vittima dei media. Anche l’Europa League va giocata di mercoledì, i tifosi del Napoli seguiranno la propria squadra, l’audience ci sarà lo stesso, basta mettere più canali televisivi a disposizione. Io ci tengo molto a superare i preliminari e disputare i gironi. Avremmo una esperienza ulteriore a livello europeo. Noi non possiamo pretendere di vincere tutto e subito, ovviamente ce la giochiamo. Il campionato per noi è importante e io voglio far crescere i nostri giovani. Voi sapete quanto ci tenga ai talenti. Noi Hamsik l’abbiamo preso dal Brescia, è diventato straordinario. Non voglio scimmiottare i tifosi, ripeto il mio concetto. Adesso siamo nel secondo quinquennio, dobbiamo crescere con calma senza mai dimenticare il bilancio che è fondamentale. Dovrebbero cambiare le regole, vorrei un campionato europeo per club, gli introiti spettano a noi che investiamo. Non accontentiamoci dei contentini di Uefa e Fifa»
Nicola Sorrentino NAPOLICALCIO.NET