Si è spento a Verona all’età di 67 anni Claudio Garella, storico portiere che aveva conquistato lo Scudetto con l’Hellas di Bagnoli e con il Napoli di Maradona.
‘Garellik‘, come veniva soprannominato, è morto la scorsa notte a causa di problematiche cardiache in seguito a un intervento chirurgico.
“L’unico portiere che parava senza mani”.
Così l’avvocato Gianni Agnelli definì Claudio Garella, colpito dal complimento.
“Il più bello? Quello dell’Avvocato Agnelli, che un giorno disse: Garella è il più forte al mondo, senza mani però”.
Divenuto famose per le sue straordinarie parate con tutte le parti del corpo, Garella aveva conquistato il ‘Tricolore’ nel 1985 con la maglia del Verona, di cui fu protagonista assoluto in diverse occasioni. Su tutte la partita dell’Olimpico contro la Roma, ma viene ricordato anche per la parata a San Siro contro il Milan su colpo di testa di Mark Hateley.
“Un grande, il direttore. Allodi mi diceva che conta parare, non come pari”.
Due anni più tardi, l’ex portiere bissò il successo con il Napoli trascinato da Diego Armando Maradona, che consigliò il suo acquisto al presidente Ferlaino e al direttore Allodi.
Due scudetti in tre anni, prima dell’addio al Napoli nel maggio 1988 in seguito alla rivolta dello spogliatoio partenopeo contro il tecnico Bianchi: a pagarne le spese furono lui, Garella, Bagni, Ferrario e Giordano.
Il grande rimpianto resta non aver mai giocato in Nazionale, mentre dopo il ritiro ha continuato a lavorare nel mondo del calcio. Negli ultimi anni si era dedicato, infatti, allo scouting della Canavese, squadra militante in Serie D.
Garella si è spento a tre giorni dalla sfida d’esordio della nuova Serie A che mette di fronte Verona e Napoli, le squadre di cui ha scritto la storia. Uno strano scherzo del destino per ‘Garellik’, il portiere che parava con i piedi.