Ezequiel Lavezzi, uno dei giocatori più amati del Napoli, non riesce ad esprimersi al meglio da molte giornate. La crisi dell’argentino e la crisi della squadra sono l’una causa e conseguenza dell’ altra. Quando Lavezzi era al top tutta la squadra ne traeva beneficio perché anch’essa era in forma smagliante. Ora la squadra è in calo fisico e svuotata mentalmente e non riesce a supportare Lavezzi che sente ormai la fatica nelle gambe. Bisogna però considerare che da troppo tempo Lavezzi non si riposa. Quando giunse a Napoli, due anni fa, aveva appena finito il torneo in Argentina, e all’inizio di questo campionato ha partecipato alle Olimpiadi in agosto. Tuttavia il Pocho non ha alcuna intenzione di arrendersi e di fermarsi né Reja si sognerebbe mai di toglierlo dall’11 titolare. Lavezzi è sicuramente legato alla maglia e lo dimostrano i suoi continui rientri a centrocampo che però non fanno bene né a lui né alla squadra: rischia infatti di arrivare poco lucido sotto porta ed è sicuramente meno pericoloso vicino all’area. Ormai le squadre avversarie conoscono le sue caratteristiche, cosicché appena entra in possesso palla ha minimo 2 avversari pronti a fermarlo spesso anche con falli. La speranza è che col nuovo modulo sperimentato da Reja Lavezzi giochi più a ridosso dell’area avversaria e magari con più uomini in fase d’attacco possa godere anche di più libertà. Lavezzi è il simbolo del Napoli e la punta di diamante della squadra, di conseguenza la resurrezione della squadra deve partire da quella dell’argentino.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET