Tra i tanti gol della 31.ma giornata, l’unica partita finita a reti inviolate è stata quella del San Paolo tra Napoli e Atalanta. Per Donadoni quarto pareggio in quattro gare sulla panchina degli azzurri. Partita povera di emozioni, con quasi nessuna palla gol. Il Napoli ha fatto un grosso passo indietro rispetto alle ultime uscite con Milan e Sampdoria, costruendo un’intera partita su inutili lanci lunghi che non hanno mai fruttato un’azione pericolosa. Nemmeno gli ingressi di Datolo e Denis nel secondo tempo hanno ravvivato una partita noiosissima, giocata un pò meglio dall’Atalanta, che comunque ha avuto il merito di provare a mettere la palla a terra. Il Napoli è stato, come al solito, lento nel far girare la palla, si è mosso poco e ha cercato per tutta la partita i lanci lunghi per le punte. Lavezzi ha provato le sue solite accelerazioni, ma è stato quasi sempre fermato dall’attenta difesa atalantina. L’azione più pericolosa del Napoli si è registrata al 3′ minuto, quando Lavezzi è stato atterrato in area da Talamonti. L’arbitro ha, forse giustamente, fatto proseguire. Per il resto tanta confusione, tiri sbagliati, cross inguardabili, passaggi lenti e mai propositivi. Atalanta più convinta in attacco con Floccari, mai anticipato dai difensori azzurri, ma sempre messo in condizione, insieme al suo partner Plasmati, di girarsi per puntare a rete. Fortunatamente gli attaccanti neroazzurri non sono stati pericolosi in area di rigore. L’azione più pericolosa della partita è stata dell’Atalanta, che è andata vicina al gol con il suo capitano, Cristiano Doni, subentrato nel secondo tempo, che si è liberato molto bene di Santacroce al limite dell’area, per poi calciare al lato alla destra di Navarro. Per il resto tanta confusione, poca lucidità, tanti appoggi sbagliati. Ne viene fuori una partita sostanzialmente brutta, con un pareggio più che giusto, visto che nessuna delle due squadre ha fatto nulla per vincere la gara.
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET