Tornano le motivazioni, torna il Napoli. Dopo la batosta di Catania al limite dell’ufficio inchieste, gli azzurri di Reja, per nulla traditi dal proprio pubblico nonostante il clima primaverile e la tornata elettorale, si vendicano del tonf subito in terra orobica nella gara d’andata, e nonostante il braccio galeotto di Lavezzi, meritano a mani basse l’intera posta, al termine di una partita giocata a tratti anche discretamente, trasformatasi dopo l’ingresso in campo di Sosa al posto di un impalpabile Calaiò. Dopo tre mesi d’assenza per un ginocchio malconcio e qualche gossip, torna Iezzo a difendere la porta di un Napoli orfano dello squalificato Santacroce, sostituito sul centro-destra dal dirottato Cannavaro che libera al centro della difesa una maglia per l’onesto Contini. Sul fronte avversario, Del Neri è costretto a fare a meno di Doni squalificato e di Langella alle prese con un problema muscolare. Tra i pali, l’allenatore bergamasco fresco di rinnovo di contratto dopo essere stato a lungo accostato alla panchina azzurra, schiera l’ex azzurro Nando Coppola, poi una difesa a quattro con Belleri, il recuperato Carrozzieri, Manfredini e Bellini; a centrocampo ci sono Ferreira Pinto, Tissone, Guarente e Padoin; in attacco il tandem Floccari-Paolucci. E’ il Napoli a rendersi pericoloso dopo appena 3 minuti di gioco quando, su cross dalla destra di Mannini, Hamsik in area, tutto solo, non riesce ad agganciare la palla che arriva a Lavezzi, il quale vede il proprio tiro respinto in angolo sulla sinistra da Coppola. L’Atalanta risponde all’ ottavo con un tiro dalla distanza di Tissone che viene bloccato a terra da Iezzo. Le due squadre sono molto accorte, ma allo stesso tempo determinate a portare a casa il bottino pieno. Al 26esimo ci riprova Tissone con un altro gran tiro dal limite, ma ancora una volta Iezzo si stende e devia coi pugni. Il Napoli comincia a spingere con più insistenza: al 36esimo su punizione di Hamsik il colpo di testa di Contini viene deviato in angolo sulla sinistra; al 37esimo su calcio d’angolo è Domizzi a colpire di testa, ma anche in questa occasione la palla termina a lato. Il primo tempo finisce senza recupero e con il punteggio inchiodato sullo zero a zero. Ad inizio ripresa Reja è costretto a fare a meno di Blasi alle prese con un virus gastrointestinale e al suo posto inserisce Pazienza. Il Napoli riparte subito forte, mentre alla squadra di Del Neri sembra stare bene il punteggio di parità. Al 49esimo un grandissimo tiro dalla distanza di Gargano, viene respinto coi pugni da Coppola, poi Mannini crossa al centro, ma ancora Coppola riesce ad allontanare coi pugni. Il centrocampista uruguagio appare subito più pimpante e soprattutto più ordinato e preciso nei passaggi e così tutta la squadra ne trova giovamento. Finalmente i movimenti sono più rapidi ed incisivi. Al 56esimo Reja inserisce Sosa al posto di Calaiò per dare maggiore fisicità all’attacco e la mossa, come vedremo risulterà azzeccata, anche perchè darà maggiore libertà a Lavezzi che comincia a creare scompiglio nella retroguardia avversaria. Al 59esimo il Pocho, anticipato in area da Coppola coi piedi, finisce a terra, ma per l’arbitro è tutto regolare; poi subito dopo, scattato sul filo del fuorigioco a tu per tu con Coppola l’argentino si fa respingere il tiro. Il Pocho è indemoniato: è ispiratore della trama del vantaggio quando ci prova con un gran botta dalla distanza, Coppola si stende e devia, ma sulla palla si avventa Hamsik che di piatto sinistro insacca in rete. Passano due minuti e al 64esimo gli azzurri raddoppiano: Hamsik allarga sulla sinistra per Sosa che crossa al centro dove Lavezzi in scivolata insacca alle spalle di Coppola aiutandosi involontariamente con una mano, protestano i giocatori dell’Atalanta, ma per Ciampi ed il suo assistente è tutto regolare. Al replay il tocco di mano di Lavezzi è chiaro e decisivo, ma non sembra voluto e cercato, diciamo che si è trattato di un episodio fortuito che ha avvantaggiato il Napoli. Tramortita dall’uno-due degli azzurri, la squadra di Del Neri non riesce a reagire, ma in realtà anche in precedenza non aveva fatto grandi cose. Fatto sta che il tecnico dell’Atalanta decide di effettuare un doppio cambio togliendo Ferreira Pinto e Paolucci per De Ascentis e Simone Inzaghi. La mossa non sortisce però alcun effetto ed anzi è il Napoli a rendersi ancora pericoloso e ad andare vicino al terzo gol. All’ 82esimo Lavezzi entra in area dalla sinistra tra due avversari, poi prova a servire al centro Hamsik, mentre Manfredini gli frana addosso, poi Hamsik non riesce a deviare in rete. Siamo alfine nei minuti di recupero quando scatta l’ultimo contropiede del Napoli con Gargano che poi serve per Hamsik che con un po’ di fortuna riesce a servire Sosa libero sulla destra, ma il Pampa da buona posizione spara alto sulla traversa. La gara si chiude dopo cinque minuti di recupero (troppi!) col Napoli che amministra senza problemi una gara condotta in scioltezza. Il Napoli ha meritato la vittoria sebbene la squadra di Del Neri, con in testa lo stesso tecnico, ha a lungo recriminato per il fallo di mano di Lavezzi. C’è da dire che sebbene l’Atalanta, sia parsa ben schierata, corta e molto accorta, non ha fatto altro che difendersi per tutta la gara col chiaro intento di portare a casa almeno un pareggio e non a caso il migliore dei bergamaschi è risultato l’ex portiere azzurro Nando Coppola. Il Napoli ha, invece, fortemente voluto questa vittoria rendersi pericoloso nel primo tempo con diverse incursioni sulla destra di Mannini e con qualche calcio d’angolo. Nel secondo tempo, poi, la crescita di Gargano ed Hamsik, unita all’ingresso di Pazienza e Sosa, hanno liberato Lavezzi che è diventato devastante e decisivo per le sorti della gara. Dunque azzeccate le mosse di Reja che ha saputo trovare le giuste contromosse per superare la difesa avversaria. Bene il rientro di Iezzo tra i pali, bene anche Cannavaro oggi schierato a destra nella difesa a tre e Savini sull’out di sinistra che ha difeso bene e con autorità la propria fascia riuscendo anche a proporsi in maniera adeguata. Domenica prossima, nella difficile trasferta di Parma, gli azzurri dovranno fare a meno di Pazienza e Contini che saranno squalificati in settimana, ma la salvezza matematica si avvicina sempre di più visto che a cinque giornate dal termine il vantaggio sulle terz’ultimo è oggi salito a tredici punti. I tempi sono dunque maturi per piantare i paletti per la prossima stagione.
C.Francesco Piantedosi