Regolare il goal di Insigne in Napoli-Atalanta: Higuain, stando alle nuove regole sul fuorigioco, non influenza in alcun modo l’azione di Del Grosso.
Le nuove regole sul fuorigioco rendono regolare il goal di Lorenzo Insigne in Napoli-Atalanta. Nonostante le proteste degli orobici al momento del 2-1 azzurro, culminate con l’espulsione di Yepes per proteste, in casa orobica è stato poi riconosciuta la validità della rete che però è bene motivare nel dettaglio.
A scanso di equivoci, ecco quanto recita la circolare n. 1 emanata dall’AIA la scorsa estate – in seguito all’assemblea dell’IFAB del 2 marzo 2013 nella quale erano stati modificati i criteri di valutazione del fuorigioco – a proposito di un aspetto in particolare: “influenzare un avversario“:
“‘Influenzare un avversario’ significa impedire ad un avversario di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, ostruendogli chiaramente la linea di visione o contendendogli il pallone“.
Rispetto alla norma precedente, non viene più considerata la casistica in cui l’attaccante faccia “gesti o movimenti che, a giudizio dell’arbitro, ingannino o distraggano un avversario“. Il caso di Higuain, in pratica.
E’ il concetto di contesa del pallone a salvare la decisione di De Marco e l’assistente Barbirati. Secondo quanto spiegato da Braschi in una conferenza tenutasi la scorsa estate per spiegare le nuove regole, contendere il pallone ad un avversario richiede 1) interferenza fisica 2) distanza di gioco inferiore ad 1-1,5 metri.
La contesa del pallone, tra l’altro, non viene rilevata nello stesso istante del fuorigioco (quando parte la palla, per intenderci) ma successiamente, quando arriva in prossimità di difendente e attaccante.
Higuain, dunque, non influenza Del Grosso in alcun modo, stando alle nuove regole, mentre la sua posizione sarebbe stata punibile con la vecchia norma, per il semplice fatto di aver distratto il terzino nerazzurro. Non conta la volontarietà o meno del tocco del difensore, in quanto è Insigne – in posizione regolare – a raccogliere la sfera, e non il Pipita.
E’ indubbio che regole e meccanismi di valutazione siano stati resi macchinosi all’estremo, per certi versi cervellotici. Ed è proprio per questo che la scelta corretta di De Marco e il guardalinee Barbirati assume ancor più valore. Gesto tecnico di grande spessore, come un eurogoal.