Il Napoli è fuori dalla Champions: non solo svarioni difensivi, nel ‘calderone’ anche condizione fisica, scelte tecniche e mercato.
Il Napoli si ferma nella corsa Champions iniziata lo scorso anno e culminata con la figuraccia del San Mames. Gli uomini di Rafa Benitez, tra erroracci da principianti ed evidenti lacune strutturali, scrivono il prologo della stagione appena iniziata.
Sarà solo Europa League, dunque, per una disfatta che non si può riassumere esclusivamente negli svarioni da circo della retroguardia azzurra. I primi presagi ci sono stati all’andata: condizione fisica nettamente inferiore agli spagnoli e scelte tecniche discutibili, figlie dell’evidente stato confusionale di tutto lo staff tecnico, comprensibilmente disorientato da strategie di mercato incuranti della reale portata dell’impegno.
La scelta di incassare prima di comprare non ha pagato, le mancanze in rosa di quegli elementi che avrebbero dovuto fare la differenza si sono fatte sentire già nel match del San Paolo, allorquando sarebbe stato importante cercare di blindare la qualificazione.
Sul banco degli imputati non può non finire lo stesso Benitez: l’involuzione tecnico-tattica rispetto alla scorsa stagione è stata lampante, il Napoli si è scoperto all’improvviso più debole e mai veramente in partita in entrambi i confronti, aggrappato con le unghie alle iniziative del solo Higuain.
Un modulo, quel 4-2-3-1, che una volta bloccati gli esterni – questi ultimi costretti anche ad uno sfiancante lavoro difensivo – e senza adeguati protagonisti in mezzo al campo capaci di interpretare entrambe le fasi con qualità superiore, finisce per essere sistematicamente disinnescato. Mettiamoci anche la fragile tempra nervosa del gruppo e la relativa mancanza di un vero leader di spogliatoio, una figura che dopo la partenza di Reina non ha trovato degno successore. Sarà dunque Europa League – per quanto possa interessare alla proprietà – e sopratutto campionato.
A cominciare dal debutto di domenica sera a Marassi. I tifosi sono sul piede di guerra, De Laurentiis per ora tace e gli ultimi giorni di mercato non dovrebbero riservare nessuna novità: Genoa-Napoli sarà primo atto della corsa verso uno scudetto che, in questo momento, rappresenta l’unica cura per rimarginare questa ferita.