“Con una giacca sbagliata Walter il mago si presenterà di nuovo qua”. Quando, con il suo abra cadabra, Walter Mazzarri ha fatto uscire il coniglio dal cilindro, la giacca non ce l’aveva. Era rimasto in camicia, l’agitazione era troppa. Dopo tre minuti della ripresa, infatti, Barreto aveva gelato i 35.000 del San Paolo con un delizioso pallonetto. Walter il mago, allora, aveva deciso di prendere la sua bacchetta magica. Nel frattempo, però, Quagliarella era riuscito a pareggiare i conti di testa. Poserà la sua bacchetta?, si chiedevano gli spettatori, rimasti col fiato sospeso in attesa di una magia. Certo che no. Walter il mago estraeva il suo primo coniglio, di nome Lavezzi, per mandarlo in campo. Fuori Pazienza. Napoli con tre punte più Hamsik e Maggio. Cinque giocatori con caratteristiche offensive. Dopo dieci minuti il Bari provava a rovinare lo spettacolo. Ranocchia di testa riportava i galletti in vantaggio. Che farà ora, Walter il mago? La curiosità cresceva, le voci si rincorrevano. Walter il Mago faceva apparire in campo Cigarini al posto di Gargano. Altra qualità nel centro del campo. Tre minuti e Walter raccoglieva i frutti delle sue magie: cross di Quagliarella, testa di Maggio, parità ristabilita. E adesso? Lo spettacolo stava per finire, ma Walter il Mago voleva il colpo di scena, per lasciare tutti a bocca aperta. Voleva vincere la partita a tutti i costi. E allora dentro Bogliacino, fuori Campagnaro. Difesa a tre con Cannavaro, Grava e Aronica. Poi tutti all’attacco di Gillet e company. Cigarini, Hamsik, Bogliacino, Maggio, Quagliarella, Denis, Lavezzi. Ci si chiedeva se era possibile giocare con il tridente, Walter il Mago dimostrava che si poteva giocare con più di un tridente. A pochi minuti dalla fine Lavezzi lanciava Quagliarella, che di sinistro infilava il portiere avversario. Palla in rete, et voilà, ecco che la rimonta era completata, grazie agli spunti di grandi giocolieri del pallone. Ma la vera attrazione del pubblico è stato lui, Walter il Mago. “Fai apparire una donna, fai comparire una donna”, canta Ligabue. Le sue donne ieri si chiamavano Lavezzi, Cigarini e Bogliacino. “Walter il mago si presenterà di nuovo qua, ci fingeremo stupiti…”, con il fiato sospeso, pronti a restare ancora a bocca aperta.
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET