Napoli-Cagliari 2-0, azzurri primi, Spalletti: “Dobbiamo crescere ancora”

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Il tecnico del Napoli Spalletti, commenta la vittoria ottenuta contro il Cagliari: “Buona partita, ma dovevamo chiuderla prima”.

Sesta partita di campionato e sesta vittoria consecutiva per un Napoli che si conferma da solo in vetta alla classifica del campionato di Serie A a punteggio pieno. La compagine partenopea si impone anche contro il Cagliari e lo fa con un 2-0 che porta le firme di Osimhen e Lorenzo Insigne.

Spalletti, parlando dopo il triplice fischio finale ai microfoni di DAZN, ha spiegato in cosa la sua squadra può migliorare ancora.

“Noi quest’anno abbiamo già perso. L’abbiamo fatto contro il Benevento perché per noi ogni volta che si indossa la maglia del Napoli è una partita ufficiale. Detto questo dobbiamo migliorare la nostra qualità sulla trequarti, perché abbiamo la capacità di andare a chiudere partite. Oggi loro hanno creato molta densità, ma quando arrivi in avanti c’è la possibilità di cercare altre opzioni per stanare gli avversari e per cercare lo spazio da occupare”.

Il tecnico del Napoli è convinto che la sua squadra possa fare ancora meglio.

“Possiamo crescere. Oggi abbiamo fatto una buona partita senza andare mai in affanno e dover cercare di fare qualcosa di forzato, ma se l’avessimo chiusa prima sarebbe stato meglio. Ora la gente si aspetta tanto e c’è da crescere ancora sotto il profilo della personalità e dobbiamo vedere come si reagisce. Dobbiamo restare sul pezzo e capire cosa siamo e dove si vuole andare. Ci sono squadre che devono ancora entrare a regime e che possono fare molti punti”.

Anguissa è stato tra i migliori giocatori del Napoli in questo inizio di stagione.

“E’ un giocatore che va a colmare quelle che erano alcune carenze del Napoli. Inoltre a fine primo tempo rientra negli spogliatoi e parla di quello che è il contorno della sua posizione, è intelligente e forte, oltre che un ragazzo tenerissimo. Ha fatto subito amicizia con tutti”.

Importante è stato anche l’atteggiamento di chi è entrato.

“Chi non si sente titolare a entrare a partita iniziata nel secondo tempo, non può fare il titolare neppure dall’inizio, perché ha una personalità rivolta a se stesso e non può giocare in un contesto di squadra. Se uno non lo capisce glielo si deve far capire. Ci sono cinque sostituzioni, si è titolari del secondo tempo o di dieci minuti, è lì che cambia la partita. Fin qui non c’è stato bisogno di fare turnover, ma quando si gioca così tanto servono giocatori che si sono allenati bene e non persone che hanno la puzza sotto il naso”.

Spalletti è tornato protagonista dopo due anni di stop.

“Ho 63 anni, sono stato un calciatore scarso e un allenatore scarso, ma mi sono sempre fatto il ‘mazzo’ dalla mattina alla sera. E’ così che mi è capitato di vincere contro squadre più forti e allenatori più forti. La strada è quella per chi come me non aveva qualità. Quando vedo calciatori che qualità la hanno e la buttano via, divento una belva”.

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