La squadra azzurra ha vinto con un calciatore che non doveva giocare, con chi doveva continuare a fare panchina, sempre utilizzato frettolosamente e per scampoli di partita dall’allenatore, che, come diceva lui “non lo vedeva”. Stavolta, costretto dalla squalifica di Zalayeta e dalla febbre di Lavezzi, Reja è stato praticamente costretto a schierarlo dal primo minuto, gli era comunque balenata l’idea di mettere al fianco di Pampa Sosa il buon Bogliacino; ma alla fine gioca l’arciere, che si è trovato per ben due volte a battere a rete di testa con successo, regalando così la seconda vittoria esterna al Napoli in campionato. Calaiò ha segnato con una con forza e rabbia, pari alla sua esultanza straripante di gioia mista a ira. Calaiò ha dimostrato di avere le stesse carte da giocarsi, ritenuto inamovibile Lavezzi, può giocarsi il posto con Sosa e Zalayeta, ha freschezza atletica e capacità di sostenere fisicamente tutta la partita, ieri lo ha dimostrato. Le critiche a Reja sono legittime, ma fino ad un certo punto, effettivamente il bomber palermitano fino a qualche partita fa, non aveva dato l’impressione di essere pronto per un posto da titolare, l’allenatore adesso sarà costretto ad utilizzarlo? Probabilmente si, visto il serpeggiante Zalayeta gate, che frettolosamente la dirigenza si è affrettata a minimizzare. Lo rivedremo in campo a Genova probabilmente in coppia con Lavezzi, infatti nemmeno il tempo di prender fiato e il Napoli mercoledì va a far visita al Genoa, che ha “strapazzato” l’Udinese mettendo a segno 5 “pappine” ma subendone 3, ma alla fine ciò che conta è il risultato. Speriamo che i “cugini” grifoni siano appagati e che restituiscano il maltolto dei tre punti scippati all’andata, in quel San Paolo… vuoto.
Ciro F.