Se Stevenson potesse scegliere la squadra del campionato di serie A che meglio rappresenta il suo più celebre romanzo, non avrebbe dubbi ad indicare il Napoli come miglior rappresentazione sportiva della sua fantastica storia. La sconfitta contro il Chievo al Bentegodi è l’ennesima prova della doppia faccia di questo Napoli. Devastante in casa, inesistente in trasferta. Tra le mura amiche il dottor Jekill ha un rendimento da scudetto, fuori casa, il signor Hyde costringe a volare bassi, perché il rendimento è da retrocessione. Cinque sconfitte nelle ultime cinque partite lontano dal San Paolo. Una squadra che sogna la Champions non può permettersi questo andamento esterno. Dall’ultima disfatta, si salva come al solito il Pocho Lavezzi. L’argentino ha siglato il gol del momentaneo pareggio, sfiorando all’ultimo minuto anche il 2-2 e tenendo in piedi da solo le sorti della squadra. Per ora, l’unico da Champions è proprio lui. Pierpaolo Marino ha definito una “bestemmia” il sogno quarto posto, mentre Cannavaro ha ribadito che l’obiettivo è il piazzamento Uefa. Un passo indietro di tutto l’ambiente, che può fare bene in vista del futuro. Forse i piedi dei napoletani si sono staccati troppo da terra, sognando ad occhi aperti un posto in Champions che, nonostante tutto, non è svanito. Il Genoa, quarto, dista solo due punti. Il mercato è aperto, qualche innesto che potrebbe garantire una affascinante corsa all’Europa che conta non farebbe male. Domenica prossima c’è la Roma, concorrente agguerrita, rinata dopo l’avvio deficitario. Batterla potrebbe rilanciare gli azzurri dopo la bruciante sconfitta di Verona. Ma batterla sarà difficile, perché la squadra di Spalletti non è più quella di inizio stagione. L’anno scorso finì 2-0 per i giallorossi. Quest’anno il fortino di Fuorigrotta è ancora inviolato. San Paolo, pensaci tu!
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET