Sardo fulmina Rafael con un destro all’incrocio, poi il Napoli è confusionario ma anche sfortunato: due pali di Mertens, traversa di Insigne. All’88’ il pari dello spagnolo.
Niente da fare: contro le cosiddette piccole il Napoli soffre sempre. Dopo il pari di Bologna, lo scampato pericolo contro il Chievo. Scampato pericolo? Certo, perché i veneti passano grazie a un super goal di Sardo, tifoso doc che però esulta eccome, poi si chiudono e ringraziano la buona sorte: Mertens colpisce il palo per due volte, Insigne scheggia la traversa. Alla fine il pari è di Albiol. Ma la delusione rimane.
FORMAZIONI – Benitez lascia in panchina il neo arrivato Jorginho, preferendo puntare su Inler e Dzemaili in mezzo al campo. L’altra notizia è il ritorno dall’inizio dopo due mesi e mezzo di Hamsik, che affianca Callejon e Mertens dietro a Higuain. Confermato Rafael in porta. Corini conferma il suo 5-3-2 poco spettacolare, non presentando grosse sorprese nell’undici titolare. Davanti, spazio a Paloschi con Thereau.
PRIMO TEMPO – Fin dai primi minuti, si capisce subito che il Chievo non è sceso fino a Napoli per fare il turista. La riprova, dopo poco più di un quarto d’ora di studio reciproco, arriva quando Gennaro Sardo, napoletano di Pozzuoli, scambia con Paloschi e fulmina Rafael con uno strepitoso esterno destro sotto l’incrocio.
Uno shock per i padroni di casa, che faticano assai a scardinare il 5-3-2 di Corini. Qualche appoggio sbagliato provoca i primi mugugni del pubblico del San Paolo, ma Higuain potrebbe mettere a tacere tutti: peccato, però, che il Pipita mandi addirittura in fallo laterale dalla parte opposta, da zero metri, il tiro cross incrociato di Callejon. Erroraccio, minimizzato solo dal poco spazio a disposizione.
Il tema della gara è chiaro: il Chievo si difende alla ricerca di sporadici contropiedi, il Napoli trova un muro davanti a sé. Qualche volta, però, riesce a superarlo. Come al 36’, quando una bella azione in linea si conclude col palo esterno di Mertens, servito da Dzemaili. Mentre qualche minuto dopo, Puggioni è bravo a tenere lì il destro incrociato di Callejon.
SECONDO TEMPO – Benitez deve evidentemente avere strigliato i suoi nello spogliatoio, perché il Napoli torna in campo più convinto dopo l’intervallo. E nei primi minuti si mette a creare un paio di occasioni niente male: Hamsik vede il proprio sinistro deviato sopra la traversa da Frey, Albiol spara alto dal centro dell’area.
Entra Jorginho, e il San Paolo ha un sussulto. In campo, però, a far alzare gli spettatori è sempre Dries Mertens: il belga scappa via da tutte le parti, si guadagna punizioni, e su una di queste colpisce il secondo palo della propria serata. Cercando di replicare un minuto dopo, ma stavolta Puggioni si salva in angolo in qualche modo.
Il finale è un assedio, con il Chievo che non attacca più e il Napoli che sbuffa alla ricerca del pari. Il neo entrato Insigne è sfortunato quando scheggia la traversa con un destro di controbalzo, poi l’1-1 finalmente arriva grazie ad Albiol, che trova Puggioni leggermente impreparato per la prima volta. Insigne avrebbe anche la chance del 2-1. Ma il pari è evidentemente scritto nel destino.
CHIAVE – Il 5-3-2 di Eugenio Corini ha il chiaro scopo di chiudere in faccia al Napoli tutte le porte possibili e immaginabili. E per un pelo l’impresa non riesce, perché Sardo pesca il jolly e solo all’88’ i padroni di casa riescono a trovare la chiave per superare il muro gialloblù.
MOVIOLA – Poco da segnalare nella positiva direzione di gara di Irrati. Cartellini gialli al momento giusto, falli ben fischiati, un rigore non concesso nel finale per un presunto – ma inesistente – mani di Dramé in area.