Sono passate soltanto tre giornate di campionato eppure il Napoli ha già da recriminare e non poco nei confronti degli arbitri. Così non si vogliono giustificare gli errori commessi dalla squadra e dall’allenatore, ma le sviste dei fischietti nei confronti degli azzurri sembrano riprendere la storia interrotta la scorsa stagione.
Il Napoli fu letteralmente tartassato, anche se ciò non giustifica il girone di ritorno disastroso, e quest’anno già sono due le partite incriminate: Palermo-Napoli e Genoa-Napoli. La cosa preoccupante è che a dirigere le due partite sono stati due arbitri internazionali, Rosetti e Tagliavento. Rosetti annullò un gol regolare ad Hamsik sullo 0-0, anche se in quel caso fu poco aiutato dal suo collaboratore di linea, poi ha concesso il gol iniziale del Palermo viziato però da una spinta di Cavani su Maggio. Di peggio ha fatto Tagliavento, che dopo l’espulsione di Criscito ha letteralmente perso la testa ed è stato condizionato da quell’episodio.
A fine primo tempo infatti fischiava un inesistente fallo su Sculli da parte di Campagnaro espellendo lo stesso difensore azzurro. E’ una magra consolazione che lo stesso Collina abbia affermato che non c’era né il rigore per il Genoa né l’espulsione del giocatore partenopeo, difendendo però l’operato dell’arbitro affermando che era troppo lontano dall’azione. Ci si continua a chiedere allora perché non inserire la moviola in campo, che sarebbe di grande aiuto agli arbitri che eviterebbero certi errori macroscopici. Il grande capo della FIFA Blatter continua ad essere contrario, ed anche i grandi club di serie A sembrano non esserne entusiasti. Si potrebbe pensare che la moviola in campo è scomoda per le grandi squadre, che così non potrebbero “usufruire”della cosiddetta sudditanza psicologica degli arbitri che le favoriscono, ma si sa…a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina.
Diversamente Platini, capo dell’Uefa, sembra più propenso a certi esperimenti, tanto che nella partita di Europa League Panathinaikos-Galatasaray sarà provata l’innovazione dei due arbitri di porta, dove, scherzo del destino, arbitrerà proprio Tagliavento. Continua la politica del silenzio di De Laurentiis, che essendo entrato nel palazzo proverà a cambiare le cose da dentro. La speranza è che il Napoli ottenga più rispetto, in quanto non si richiedono certo favoritismi ma nemmeno si possono accettare torti, si richiede insomma equità di giudizio ed imparzialità.
Basta pensare che lo stesso Donadoni, che ha sposato la filosofia del club di non contestare gli arbitri, ha sottolineato l’errore marchiano di Tagliavento, che di fatto ha contribuito a trasformare una possibile vittoria esterna degli azzurri in un tracollo senza onore.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET