Ieri sono arrivate due buone notizie per il Napoli, anche se per vicende extrasportive. Il Tas ha deciso di sospendere momentaneamente la squalifica di Mannini e sono stati condannati da 10 mesi a 4 anni i cinque capiultrà che con un lancio di petardi durante la partita di serie B Napoli- Frosinone nel 2006 cercarono di estorcere biglietti omaggio alla società. Dopo tanti soprusi finalmente il Napoli e i suoi tifosi possono accennare ad un piccolo sorriso, in attesa della rinascita sul campo. Significa che un po’ di giustizia esiste anche nel mondo del calcio che si è sporcato molto negli ultimi anni. Significa che dopo i casi di doping, Passaportopoli, Calciopoli, l’assassinio di Raciti e di Sandri è ancora possibile vedere del calcio pulito. Sono due vicende diverse tra loro per i contenuti ma entrambe assurde per la sostanza. Tuttavia se la squalifica di Mannini, per quanto inconcepibile, trova una sua spiegazione nelle cervellotiche e rigide norme della Wada, il comportamento degli pseudo- tifosi non ha alcuna motivazione se non quella di seguire la logica della violenza e della prepotenza. La società di De Laurentiis ha intrapreso un nuovo corso, sicuramente coraggioso e positivo per quanto ricco di insidie, cioè evitare qualsiasi collusione con gli ultrà. Un esempio che molte società dovrebbero seguire, così anche i problemi endemici della violenza del calcio potrebbero essere risolti. Questa nuova via non è piaciuta ad alcuni capi ultrà, che per interessi personali hanno provato a rovinare un progetto sfruttando e mortificando la passione dei veri tifosi. Non si vuole certo condannare l’intero mondo degli ultrà, molti dei quali fanno sacrifici e amano davvero il Napoli, ma solo quelli che sfruttano questa passione per un rendiconto personale. Fortunatamente De Laurentiis e Marino hanno proseguito coraggiosamente per la loro strada avendo la meglio sui violenti. E’ questa la via tracciata dal presidente ed il messaggio è chiaro: isolare i violenti per favorire la rinascita della società, della squadra e della stessa città.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET