La vittoria sulla Lazio è stata fondamentale ma in casa Napoli restano ancora tanti interrogativi: la nota lieta è il ritorno al goal di un ritrovato Higuain.
L’equazione può sembrare apparentemente banale e comodamente risolutiva: Higuain ritrova la via del goal ed il Napoli torna a vincere. In effetti è vero, ma dentro Lazio-Napoli si può trovare qualcosa in più. E’ la prova infatti di quanto il calcio sia una questione di punti di vista. E che i moduli, per tornare alle polemiche che hanno investito Benitez nelle ultime settimane, sono assolutamente complementari ai protagonisti che li interpretano. Ed imprescindibili da essi. Certo, la doppietta del Pipita è sicuramente la lieta novella della giornata ma l’argentino, insieme a Reina e Pandev, è l’unico a salvarsi.
Il centrocampo, ancora a due, non funziona e non è una novità: Behrami e Inler stavolta soffrono la scarsa copertura dei trequartisti che non rientrano, ancor più che la sterile superiorità numerica dei laziali in mediana. Senza considerare l’enorme fatica degli azzurri nella costruzione di gioco.
Gli esterni poi continuano a non funzionare e definire Armero improponibile sulla corsia sinistra è solo un eufemismo: Candreva riesce a far impazzire il colombiano che ci mette il suo anche sull’autorete e nell’occasione dei raddoppio di Keita. Tutto sommato, dunque, le tante critiche al modulo hanno ragione di esistere solo in funzione delle attuali forze in rosa.
Si dirà: ma con questi calciatori non sarebbe opportuno rinunciare ad un atteggiamento sempre e comunque votato all’offensivismo più spinto? Non sarebbe il caso di non subìre sistematicamente quella deleteria superiorità a centrocampo passando ad uno schieramento che preveda l’impiego di un ulteriore mediano, con Dzemaili ad esempio? Ed ancora: che soluzione si troverà per la giusta collocazione tattica di Hamsik, il grande assente di questo scorcio di campionato?
La verità, come spesso accade, probabilmente sarà nel mezzo. Forse l’integralismo tattico di Benitez e la pazienza che il tecnico ha più volte richiesto all’intero ambiente come condizione necessaria per la costruzione di una squadra di livello fanno a pugni con l’incapacità della piazza di aspettare, di concedere il tempo necessario.
Parimenti, però, per legittimare il lavoro di Benitez occorrerà che gli interventi nel mercato di gennaio siano decisi e mirati, per dare a questa squadra quella qualità imprescindibile per competere a certi livelli: difesa e centrocampo avranno bisogno di acquisti di spessore, funzionali all’idea tattica del tecnico e compatibili con l’organico già esistente.
Anche se questo dovesse implicare un sacrificio economico superiore. Acquisti che non dovranno essere accantonati anche in caso di mancata qualificazione agli ottavi di Champions League: contro l’Arsenal servirà l’impresa ma anche un’eventuale retrocessione in Europa League non dovrà impedire la crescita qualitativa della squadra.
C’è uno Scudetto mai come quest’anno alla portata, sarebbe un vero peccato non provarci.